NARDO' - Caro direttore, vorrei rivolgere una prima domanda al primo cittadino, fondamentale:
mi scusi, ma lei è il Sindaco di tutti o solo di una parte, una fazione, dei cittadini di Nardò?
L’espressione che mi è venuta in mente, umilmente e senza aver studiato il latino, quando ho visto l’ennesima assenza del sindaco in Consiglio Comunale convocato sulla sanità, e qualche settimana fa sulla legalità, è la seguente:
“Hosti non solum dandam esse viam ad fugiendum, sed etiam muniendam”, letteralmente vuol dire che al nemico non solo dev’essere concessa una via di fuga, ma anche rendergliela sicura.
E poi perché un sindaco dovrebbe essere un nemico? Fermo restando che si può anche essere d’accordo con Stefania Ronzino, di Nardò Bene Comune (riassumo): l’assenza del sindaco è apparsa utile e si è potuto discutere liberamente e per una volta senza condizionamenti. Aggiungo, quella assenza è sembrata “distopicamente ingombrante”, e ha voluto così mandare un messaggio non proprio positivo, ai cittadini e alle forze politiche.
Tengo a sottolineare, un sindaco, comunque la pensi e a qualsiasi schieramento politico appartenga, non dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) mai essere considerato un nemico. In quanto massima espressione della maggioranza dei cittadini.
Ma se assume queste condotte in modo sistematico, allora qualcosa di vero c’è. E dunque si pone nella condizione di svolgere la funzione di capo di una fazione politica.
Da molto tempo sto cercando (anche se sono convinto che non ci riuscirò) di rivolgere, direttamente, e di persona, alcune domande al sindaco Mellone:
• Sindaco, quando deve confrontarsi con tutti i cittadini, con i giornalisti ed esponenti politici dell’opposizione, su questioni importanti della città che coinvolgono la maggior parte della popolazione, penso anche alle sue assenze la giornata del 25 Aprile, al Primo Maggio, oppure come nella discussione del 20 agosto, in seduta straordinaria, voluta dall’opposizione dopo addirittura una denuncia verso il presidente del Consiglio Comunale, sulla legalità e i sui gravi episodi violenti e di sangue che accadono, sempre più spesso, nel centro storico, perché non si presenta e fugge?
• Eppure Lei si richiama e fa riferimento ai cittadini, si erge a loro paladino per cercare di risolvere le problematiche che attanagliano Nardò, e sa benissimo che alcune di queste sono la delinquenza, lo spaccio di droga, i furti nelle case con aggressioni contro persone anziane, i pestaggi in piazza. E nell’ultima seduta del Consiglio Comunale si è discusso di sanità, di inserire nuovi servizi nell’ex Ospedale di Nardò. E allora perché quando deve stabilire un confronto a viso aperto Lei non accetta e scappa?
• Cosa c’è dietro questo suo atteggiamento? Cerca solo consenso, per applausi del “suo pubblico” alla Nerone di Ettore Petrolini?
• È possibile che un sindaco che balza spesso alle cronache, anche su testate nazionali come Repubblica, Fanpage, Dagospia, poi alla fine si sottrae al confronto aperto e democratico?
• Lei è bravo ad esortare la folla, a tenere comizi e raduni o adunate, a parlare senza contradditorio, ma quando deve sostenere un confronto No! Infatti, Lei non concede interviste, perché?
Mi scusi, ma lei è il Sindaco di tutti o solo di una parte, una fazione, dei cittadini di Nardò?
Maurizio Maccagnano, sindacalista dissidente
Pillole di resistenza
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