NARDO' - Fatte le presentazioni tra due abitanti del Centro storico, ecco che - a diverse latitudini della città vecchia - i problemi si incontrano e le suore si scontrano.
Carissima Signora Serena,
leggo con molto interesse e partecipazione i suoi scritti, che apprezzo moltissimo, sia per la sagacia dei contenuti che per lo stile pungente.
Anch'io, come Lei, ho avuto l'infelice idea di investire soldi, tempo ed affetti per restaurarmi una casa (l'unica che ho) nel centro storico di Nardò, e non finirò mai di maledire il giorno in cui ho preso quella decisione.
Come Lei (ed altri illustri cittadini, in questi giorni) ha scritto, e continua a scrivere da tempo, il centro storico neretino è invivibile! E i motivi sono essenzialmente due: un traffico caotico e pazzesco e le continue "feste" e "sagre" che penalizzano, anche in maniera grave, i residenti. Sembra che tutti possano fare, con le loro auto e/o con le loro bancarelle, tutto quello che vogliono per le antiche vie, tranne i residenti, che sono quelli che vengono puntualmente penalizzati dalle attività "ludiche", che dovrebbero avere lo scopo di "rivitalizzare" il morto (leggi "centro storico").
Anch'io, come Lei, ho scritto molto sull'argomento, raggiungendo il suo stesso risultato: la cosa non interessa a nessuno! Le voglio raccontare un aneddoto: pochi giorni fa mi trovavo a risalire via Anime, verso la Cattedrale, e mi sono imbattuto in un pulmino carico di suore. Le sorelle, con tono timido e gentile, bloccate col loro minibus davanti al Calvario (... che ci sta a pennello!) mi hanno chiesto: "Ma con questo mezzo, da qui (via Anime) riusciamo a passare?". "Certamente no" è stata la mia risposta. Le sorelle, in preda al panico, mi hanno chiesto nuovamente: "E da dove usciamo, se via Garibaldi è a senso unico e via Duomo è chiusa da vasi in ghisa? Non si fa così!... Dovreste almeno segnalarlo con un cartello!"
Io ho risposto: "Non lo dica a me, sorella, che sono anni che sto su questa croce!"
Il viso turbato delle suore mi ha fatto comprendere che avevo usato un'espressione poco adeguata alle mie gentili interlocutrici. Sta di fatto che le poverette, tranne un intervento divino (non c'era nei pressi l'Assessore Maglio), potevano uscire da quella trappola solo percorrendo contromano quella specie di superstrada che è via Garibaldi!
QUESTA E' LA REALTA' QUOTIDIANA DELLA VIABILITA' NEL CENTRO STORICO, E NESSUNO NE PAGA LE CONSEGUENZE, SE NON I RESIDENTI!
Mi permetto di citarla per ribadire il concetto:"Io posso fregarmene bellamente dei balli e dei balletti, posso al limite, finché non ne avrò fin sopra i capelli, sopportare l'inquinamento acustico e i vetri che vibrano, ma che mi venga impedito di entrare e uscire da casa a mio piacimento, questo no, non lo potrò mai tollerare. Se questo è il paese dei soprusi, che sia ben chiaro che non sono né sarò mai disposto a tollerarli.".
Aspetto ora la risposta indignata dell'Assessore Leuzzi, a cui seguirà, come sempre, un nulla di fatto.
La saluto cordialmente.
Raffaele Onorato