NARDO' - Lo confessiamo: per qualche tempo abbiamo pensato di avere a che fare con lettere anonime scritte da altrettanto misteriosi estensori.
Mail con un indirizzo fittizio, insomma, da considerare alla stregua di lettere anonime. Qualcuno, invece, lo abbiamo contattato e abbiamo scoperto che quei nomi "strani" delle mail corrispondevano a persone reali, in carne ed ossa. Sono i "nuovi" neritini.
Persone - e sono tantissime - che hanno deciso di prendere qui la residenza e abitare a Nardò, per tutto l'anno o parte di esso. Inutile dire che sono una risorsa. Perché insegnano a tutti, anche a noi giornalisti, a guardare con occhi diversi la nostra città.
Seconda confessione: noi, molto spesso, imprigionati nei nostri riti e cliché, pensiamo di essere nel giusto, crediamo di fare la cosa giusta. Anche quando parcheggiamo a spina di pesce dove il parcheggio a spina di pesce non c'è. Anche quando usciamo per far compere e cerchiamo un parcheggio, circolando per un quarto d'ora, a due metri dal negozio. Pur abitando a cinque minuti di strada dal nostro obiettivo.
Ebbene, la città sta cambiando. Ci sono nuove sensibilità, nuovi modi di vedere la città, di vivere le sue abitudini arrugginite da consuetudini e cattive abitudini. Sono risorse. E sono utili a noi neritini da generazioni, necessarie per guardarci allo specchio e omprendere che, molto spesso, siamo noi a sbagliare e ad affrontare con superficialità i problemi.
Ci vuole l'umiltà che alcuni amministratori comunali, impregnati di provincialismo, paiono non possedere come dote.
Ci viene rimpreverata, ad esempio, troppa presupponenza: siamo presuntuosi perché, altrettanto spesso, pensiamo che alcuni problemi non esistano, non ci sono. Ma solo perché non li vediamo.
Ben vengano, dunque, questi "nuovi" neritini. Grazie al confronto potremo crescere tutti.
E questo portale, la portella del cuore, aprirà la sua porta sul mare anche a loro.