NARDO' - Entriamo nella grande Storia italiana e risorgimentale grazie alla sempre più brava Ornella De Benedittis, la nostra illustre poetessa. Tra premier e ministri che sbagliano ad attribuire significati agli eventi storici fondamentali del nostro Paese, e "toppano" persino semplici nozioni di geografia (per non parlare della Lingua italiana, straziata in ogni dove), noi siamo veramente orgogliosi di ospitare questi componimenti poetici. Dietro ognuno di essi, infatti, ci sono studio ed approfondimento.
Ultimo grande evento
del periodo storico Risorgimento.
Periodo deturpato
da continue lotte, dominato
da vittorie, sconfitte e conquiste
conclusesi con vittime ed è… triste!
Urgeva la completa Unificazione Nazionale
con Roma per l’Italia capitale.
Sotto il dominio del Papato,
occorreva un intervento ben “mirato”.
Dopo i tentativi con la Santa Sede per la conciliazione
le truppe italiane reagirono con l’ azione.
Alle cinque del mattino del venti settembre 1870,
l’esercito italiano, con forza da novanta,
le mura di Roma iniziò a cannoneggiare
che immediatamente cominciarono a crollare.
Si formò una breccia a pochi metri da Porta Pia
e le truppe entrarono in città. Non era utopia!
Il combattimento quasi subito cessò,
il campo pontificio bandiera bianca sventolò.
Roma fu annessa al Regno d’Italia finalmente
completando l’unità nazionale definitivamente.
L’ Anno seguente divenne capitale,
il Papato perdette il Potere Temporale.
Per lo Stato Pontificio fu la fine
e si chiuse una delle storie “papaline”.
Il Pontefice Pio IX reagì, naturalmente,
emanando un’Enciclica celermente:
Respicientes ea in cui dichiarò “ingiusta, violenta, nulla e invalida” l’occupazione
dei domini Santa Sede e gestione.
Si considerò prigioniero dello Stato italiano
barricandosi all’interno del Vaticano.
Il tredici maggio 1871 il Governo italiano,
per regolare i rapporti con il Vaticano,
la Legge delle Guarentigie emanò
e molti benefici al Papa donò.
Pio IX la Legge non accettò,
il contributo economico addirittura rifiutò.
Come risposta, due giorni dopo emanò
l’Enciclica Ubi nos in cui affermò
che il Potere Spirituale
non può essere disgiunto da quello Temporale.
Pio IX definì la Legge nella sua intransigenza
“mostruoso prodotto della rivoluzionaria giurisprudenza”.
Difficili i rapporti tra Chiesa e Stato
per differenti “vedute” e potere acquistato.
Di fronte a tanta intransigenza,
lo Stato rispose con fermezza e resistenza;
in un’ottica laicale
emanò la Riforma anticlericale:
obbligo per i seminaristi alla leva militare;
la Teologia nelle pubbliche Università non si poteva insegnare;
il controllo dei seminari divenne statale
ma Pio IX pubblicò una disposizione papale,
Non Expedit, vietando ai cattolici di partecipare
alla vita politica e di votare.
Con l’Età Giolittiana finalmente,
divieto eliminato progressivamente.
Nel 1913 il Patto Gentiloni
ripristinò la partecipazione alle Politiche Elezioni.
La storia continua…, certamente la conosciamo,
dovere di ricordare tutti quanti abbiamo.
Oggi, nel punto in cui la breccia fu aperta,
proprio in quella zona “scoperta”,
si erge un Monumento
in ricordo dei caduti durante il combattimento
e di Roma, tolta al dominio del Papato,
annessa all’Italia e allo Stato.
Dinanzi al Monumento, colonna in granito,
il simulacro della “Vittoria Alata” è scolpito.
Oltre la Porta, al centro del piazzale,
Monumento al Bersagliere, opera istituzionale,
commissionata da Benito Mussolini
allo scultore Morbiducci e all’architetto Mancini.
Nel 1932 il Monumento è stato inaugurato
dinanzi alle autorità dello Stato
in ricordo dell’ingresso trionfale
dei Bersaglieri nella città capitale.
A questo grande evento per l’Italia e i Romani
è dedicato uno dei primi film italiani:
“La Presa di Roma”, da Filoteo Alberini diretto,
primo film del cinema italiano a soggetto.
Per circa 60 anni l’odierno anniversario
fu festività civile nel nostro Calendario.
Nel 1930 è stato cancellato
a seguito dell’accordo Chiesa-Stato
con i Patti Lateranensi del 1929
che diedero origine a relazioni nuove.
La storia è magistra vitae, è il nostro passato,
i fatti accaduti hanno un significato;
costituiscono un monito per non ricadere
negli stessi errori e prevalere
il dialogo, la diplomazia e la pace,
indici di crescita umana e comunicazione efficace.
Ornella De Benedittis