NARDO' - "Ogni uomo è mio fratello!” recitava un lode di Papa Giovanni Paolo II, e fin qui ci siamo, ma la domanda che mi pongo da tempo, e la rivolgo a chiesa cattolica e sinistra salottiera e radical chic, perché continuare a difendere- italiani o stranieri per me non fanno nessuna differenza- coloro che delinquono anziché quanti fanno il proprio dovere?
Il decreto sicurezza farà pure tanta acqua, sarà pure in contrasto con tutto ciò che vogliamo, ma una sinistra che strumentalizza i migranti e li usa per continuare a proteggere i condannati o chi verrà condannato per reati anche gravi, come stupro, lesioni aggravate, violenza sessuale, scusatemi ma continuo a non capirlo.
E prima di tutto non capisco coloro che, per 20 e passa anni, hanno governato la cosa pubblica, e oggi sono odiati dalla gente, proprio per il modello balordo di società che hanno fortemente voluto.
E ripeto, qui non parlo di immigrati, ma parlo di tutti, indistintamente, perché al sottoscritto tutto si può imputare e dire, meno che sia razzista.
In tutte le società democratiche, occidentali e no, chi non rispetta le leggi, chi non fa il proprio dovere e osserva le regole della democrazia, quelle che la stessa Carta Costituzionale detta, ha difficoltà ad avere conforti, ripari, soccorsi, solidarietà. Né tanto meno quelli che reiterano il reato.
Per quale motivo la sinistra italiana, sempre solitamente iper-garantista, quella che per decenni, io e altri milioni abbiamo creduto, continua ostinata a proteggere chi delinque?
Il titolo del decreto legge, tanto fortemente contestato, è: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa.
Cosa prevede questo decreto legge? l’Allontanamento dalla casa familiare: L'articolo 16 di questa legge, allarga ai maltrattamenti in famiglia e agli atti persecutori (stalking) i reati per i quali può essere applicata la misura dell'allontanamento dalla casa familiare con controllo mediante il braccialetto elettronico.
Richiesta di asilo politico: vengono aumentati quel tipo di reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata. I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
Abolizione protezione umanitaria: al momento la norma può garantire, in caso di situazioni di emergenza umanitaria, un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta.
Inizialmente si pensava a una abolizione e a una sostituzione con un permesso di soggiorno della durata di un anno per motivi civili o di calamità naturali nei paesi di origine. Alla fine invece si è optato per un “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale“
Permessi di soggiorno, Viene cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari (articolo 1), che aveva la durata di due anni e consentiva l'accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all'assistenza sociale e all'edilizia residenziale. Al suo posto vengono introdotti permessi per "protezione speciale" (un anno), "per calamità naturale nel Paese di origine" (sei mesi), "per condizioni di salute gravi" (un anno), "per atti di particolare valore civile" e "per casi speciali" (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo).
Protezione internazionale
il diniego della protezione internazionale scatta nel caso di condanna definitiva (articolo 7) anche per i reati di violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione. Tra i reati di "particolare allarme sociale" sono inclusi la mutilazione dei genitali femminili, la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni personali gravi, le lesioni gravi a pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, il furto aggravato dal porto di armi o narcotici.
Revoca cittadinanza italiana
la revoca della cittadinanza italiana (articolo 14) scatta anche per i colpevoli di reati con finalità di terrorismo o eversione dell'ordinamento costituzionale. Tempi raddoppiati (4 anni) per la concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza.
Riporto un articolo di Famiglia Cristiana scritto nel 2016:
Dopo i fatti di Colonia, la cancelliera tedesca Angela Merkel annunciò un giro di vite sul tema "immigrati e reati". In particolare annunciò, con una presa di posizione poi replicata dalla direzione del suo partito, la Cdu, il rifiuto o il ritiro del permesso di soggiorno, e quindi l'espulsione, degli immigrati "colpevoli di reati o responsabili recidivi di infrazioni", anche se rifugiati o richiedenti asilo. In Italia un simile provvedimento, già nel 2016, era già possibile. Era prevista, infatti, l'espulsione amministrativa, disposta dal prefetto, per sospetta pericolosità sociale dello straniero. Questa espulsione può essere decisa nei confronti dello straniero ritenuto abitualmente dedito a traffici delittuosi; dello straniero che, per condotta o tenore di vita, si ritenga vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; dello straniero ritenuto, a causa del suo comportamento, dedito alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica; dello straniero indiziato di appartenere ad associazione di stampo mafioso. Una casistica che certamente può comprendere anche episodi come quelli registrati a Colonia la notte di Capodanno. In tutti questi casi, inoltre, il prefetto può agire in piena autonomia e non ha bisogno di controllo o autorizzazione da parte del giudice. L'unica limitazione arriva nel caso in cui lo straniero espulso sia contemporaneamente soggetto a un procedimento penale. In quel caso, per procedere all'espulsione, è necessario il nulla osta dell'autorità giudiziaria.
Resta da vedere, naturalmente, se le autorità vorranno o sapranno applicare la legge. A voi i commenti.
Maurizio Maccagnano, Sindacalista dissidente