ATTENZIONE, A POCO A POCO CI STIAMO GUASTANDO!
Il nostro Paese si scopre razzista e xenofobo. E non diciamo che non è vero
In questo periodo qualsiasi altro problema passa in secondo piano. C’è l’urgenza di dover parlare di un Paese (l’Italia), che sulla questione-migranti (comunque difficile e complicata), lentamente ma anche inesorabilmente si scopre razzista e xenofobo. Vabbè tutto, e sotto con i distinguo, per dire che non è vero. Purtroppo è così (cioè, è vero) e tutto succede molto in fretta. Se vale, avrei almeno uno decina di esempi da portare dall’inizio di questo governo. E tutto ha avuto a che fare con discussioni con “gente comune”. Ebbene, il tempo non è favorevole, in tutti i sensi. Da questo “scambio” di idee sono uscito letteralmente fatto a pezzi (metaforicamente, s’intende). Questi amici, conoscenti, sono ormai scatenati, hanno “nuove” idee, non sopportano più nessuno, non amano ragionare, inneggiano a Salvini, uno che ha le palle – dicono - e che “finalmente” agisce.
Nessuno si offenda, ma è in atto, anche in questo caso, un processo di lobotomizzazione (cercate il termine sul vocabolario) di tanti cittadini, forse anche ingannati, ma sufficiente a far uscire dagli italiani i peggiori istinti. E con fatti che reclamano l’urgenza di dover ragionare, di capire, di non farsi trascinare nell’abisso. Sempre che risulti vero (facciamo bene a non crederci) che oltre il 60% è d’accordo con lui, compreso quel Di Maio (copia-carbone di Salvini) di cui non si riescono nemmeno a contare le brutte figure e le scelleratezze commesse (con una perla autentica, imperdonabile: quella di aver chiesto l’empeachment del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi vero garante dell’unità del Paese e del rispetto della Carta Costituzionale. Da rabbrividire.
E’ questo un semplice ragionare per aprire gli occhi su una condizione che ci può sfuggire di mano. E scoprire di colpo di essere diventati un Paese con venature razziste. In una parola, incattivito. Ormai non si parla d’altro, se non di migranti e di neri. Di neri che delinquono e qualche volta stuprano, di neri che disturbano sulle spiagge e neri “che vivono sulle nostre spalle”; si dice anche “a spese nostre”. Voltastomaco. Il consiglio è quello di pensare anche a quello che fanno tanti italiani, “brava gente”, non tutti adamantini, compresa la non trascurabile criminalità organizzata che ha preso in ostaggio intere regioni! E’ roba che riguarda il suo Ministero!
Ovvio, non pretendiamo che tutti la pensino come noi (altrimenti saremmo al…potere!), quanto di allarmare sulla china pericolosa che ha imboccato il nostro Paese. Che ha tanti altri problemi da affrontare, come per la spaccatura di fatto tra Nord e Sud (non certo colpa di questo governo) in ordine alla ricchezza e prospettive di sviluppo. Insomma, una forbice che nel tempo si allarga a dismisura (sanità, industria, trasporti, istruzione) e col compimento del vaticinio della Lega di qualche anno fa (allora Lega Nord) nel suo insensato progetto (fallitissimo) di spaccare il Paese e di non considerare nemmeno italiani quanti fossero nati al di sotto di Firenze o Roma. E’ storia e memoria.
Impressionante, poi, quanto è successo negli ultimi giorni in fatto di immigrazione (i migranti costretti a restare sulla nave “Diciotti” per settimane!), i bambini di Verona cui viene negato il trasporto per la scuola, il taglio dei fondi ai Cas e Sprar (centri che dipendono da Prefetture e Ministero degli Interni), senza capire che sin qui sono stati fondamentali per la gestione di migranti e rifugiati (nel Salento funzionano bene, a cominciare da quello di Novoli). E carognesco, poi, l’intervento promesso da Salvini su Riace, intento a deportare i migranti che in quella realtà sono accolti e aiutati da ben sei anni. Un atto illiberale che, ne sono convinto, sarà fermato dai giudici, quegli stessi che dovranno valutare il ricorso presentato dal Comune e altri organismi. Gli stessi giudici che si è permesso di offendere e irridere come sempre nel caso della nave “Diciotti”. Basta aspettare domani 16 ottobre per capire come andrà a finire.
E, allora, chiediamoci: cosa sta succedendo in questo strano Paese, dove tanti problemi finiscono con l’ingarbugliarsi? Oggi sono in vena di consigli ed è quello di leggere qualcosa sull’argomento. Come nell’ultimo saggio di Luciano Canfora “La scopa di Don Abbondio”ed. Laterza, che prende posizione su questa difficile congiuntura. Ecco un illuminante passaggio: “L’odierna paralisi italiana è molto istruttiva. E’ il segnale più chiaro della fine di un ciclo della “democrazia politica” otto-novecentesca e al tempo stesso la prova che l’eterno fascismo – come lo definì Eco – non dà segni di esaurimento”. Alla fine, aggiungiamo, potrebbe trattarsi di un cambiamento così radicale da ledere le caratteristiche storiche della democrazia basata sull’equilibrio dei poteri, correndo il rischio di una dittatura della maggioranza di peronista o sudamericana memoria. Con Salvini-DiMaio, ma potrebbe succedere anche con un altro governo. Tutto questo è ormai in discussione, e non soltanto nel nostro Paese. Può bastare, per riflettere.
LUIGI NANNI