NARDO' - Prendiamoci una pausa e interessiamoci di ambiente. Ascolto e osservazione.
Non abbiate la pretesa di orientarvi con questa politica! Un quarto d’ora dopo la formazione del governo Conte2, Matteo Renzi, protagonista a suo modo dell’intesa M5S-Pd, fa la scissione e s’intesta il nuovo partito Italia viva (davvero poco originale). Ora, mettetevi nei panni di Conte, giustamente arrabbiato. Forse Zingaretti dormiva in tutto questo tempo per non accorgersi della cosa, nemmeno prefigurarla? Diciamo la verità, Zingaretti ha fatto la figura dell’allocco e il “Cavallo di Troia-Renzi”, in un sol colpo, ha messo nel sacco Conte, Di Maio e Zingaretti e governo tutto. Se ne deduce, fatte salve le dichiarazioni di facciata, che il neonato governo rischia di non farsi uscire nemmeno i denti da latte.
Bello e grosso è invece Salvini. Dicono bene che è inutile parlare sempre di lui. D’accordo, soltanto due parole sul raduno di Pontida, dove il sovraeccitato popolo del nord e delle “partite Iva” (sempre con questa storia!), si è radunato per quel rito collettivo prepolitico, sciamanico, che serve soltanto a infiammare gli animi e a dare sfogo a tutta la loro animosità. Niente di male se questa massa non venisse caricata a molla dal leader di turno, per insultare il Presidente della Repubblica Mattarella, attaccata la stampa “nemica”, con tanto di elenco di “testate” (ci sono è anche quelle vere, come nel caso del mafioso romano Spada contro un cronista), messe all’indice. Sempre in quella circostanza, aggressione a un giornalista di “Repubblica” e offese all’”ebreo” Gad Lerner, costretto sotto scorta ad abbandonare il raduno.
C’è un problema nella Lega e qualcuno di più in Salvini, sempre più a corto di argomenti. Anzi, no. E’ tornato tuonando contro i porti che sarebbero stati aperti. E ha fatto i conti: quanti lui è riuscito a fermarne e quanti invece sono stati fatti entrare. Conti sbagliati, in un caso e nell’altro. Ci vorrebbe qualcuno che riuscisse a spiegargli che quel suo sovranismo da quartiere non lo porta lontano, nemmeno avvertirlo del fatto che lo scontro frontale ingaggiato con l’Europa lo ha relegato persino all’opposizione nel suo Paese. Non può pensare di parlare sempre (a sproposito) di migranti, nella convinzione che il suo bottino elettorale cresca a dismisura. O che, ormai sistematicamente, faccia vedere tramite faceboock la sua faccia allucinata a prendersela con mezzo mondo, a minacciare (vecchia storia, anche Bossi parlava di trecentomila fucili padani) gravi conseguenze se succede questo o succede quest’altro.
Rischia pertanto di fare brutte figure, come nel caso dell’Ong Sea Watch e della Comandante (questa sì) Carola Rackete, fatta bloccare fuori porto per quasi due settimane dal carico dei migranti (poi, come si ricorderà, forzò il blocco e per questo venne pure arrestata). Definita da Salvini “ricca e viziata comunista”. Accusa chiaramente ridicola. E, senza degnarlo di nome, lo ha fatto capire la stessa Carola Rackete invitata alla trasmissione Tv“Piazza Pulita” quando, su domanda dell’intervistatore, ha parlato della sua vita e delle sue passioni. Ingegnere e varie altre specializzazioni, per poi accettare la chiamata dell’Ong per un progetto. I soldi? Quei pochi che aveva risparmiato lavorando. Ma non era questa la cosa che più la interessava. Così impegnata a tutelare l’ambiente, a salvare l’ecologia del pianeta, a soddisfare le passioni per le quali aveva sempre operato.
Questo diceva, rispondendo a domanda su Salvini e per un istante è sembrato che uscisse fuori tema (lo stesso Salvini dovrà rispondere a processo per ingiurie). Ma, semplicemente lo ignorava. Risaltava in tutto questo una figura straordinaria di donna, la combattente contro le disuguaglianze sociali (il tema che più la appassiona). Insomma, un’energia vitale, capace di cambiare il mondo.
LUIGI NANNI