AMMINISTRATIVE A NARDO' - TRATTATIVE CARBONARE, RINUNCE, FUSIONI, ASSORBIMENTI, TICKET
Il glossario di una competizione “apocalittica”. Josè Saramago in soccorso
Diciamo la verità. Non è che non si dorma la notte, vale a dire che quel pensiero fisso ci faccia svegliare alle tre, poi alle quattro, rotolandoci nel letto, sino a non più riuscire a prendere sonno e avere gli occhi gonfi. No, questo non succede al vostro cronista che riposa come sempre. Cioè, bene. Ma che, comunque, insiste e pedagogicamente, chiede conto agli oppositori di Mellone come intendono muoversi, su quali basi e argomenti. Ha necessità di scrivere, di dettagliare, di prendere nota e riferire.
Supponete anche che qualcuno di noi nei prossimi giorni debba intraprendere un viaggio intorno al mondo (nel frattempo covid free), non ha tempo per seguire le dispute cittadine, né con giornali che non ci sono, né con la rete, avendola chiusa per potersi un po’ riposare e rientrerà a Nardò con un volo di linea giusto il giorno delle elezioni. E, dunque, questi elettori dovranno sapere, non c’è più tempo da perdere e bisognerà affrettarsi.
Questo pensiero mi è venuto in mente non appena ho scoperto l’ennesimo manifesto pubblicitario melloniano che mi appariva ancor più grande dei numerosissimi già affissi, tanto da dare l’impressione di una plancia geneticamente modificata, oppure che con uno stratagemma l’avessero ingrandita, per renderla degna dell’importanza del personaggio. Un giro di parole per dire che, ovviamente, anche l’assessora Giulia Puglia scende in campo e porta in dote a Mellone il buon successo avuto nelle recenti elezioni regionali. Perché dico questo?
Perché non mi ero ancora accorto di una tale poster e dunque incuriosito del ritardo con cui Giulia Puglia si fosse fatta vedere. Per il resto, la squadra di Mellone si dice pronta da tempo e aspetta soltanto che l’avversario si faccia avanti. Ecco perchè un qualsiasi elettore di Nardò (il suo nome: Neutro) vorrebbe anch’esso sapere di più e avere qualche informazione sull’altro versante. Dove, comunque (ultim’ora!) non manca il fermento. Altra cosa è considerare la qualità dell’impasto, così come avviene del processo di lievitazione per avere un buon prodotto. Parliamo di pane. E, tuttavia, qualche novità pare esserci, forse col rimescolamento delle candidature, potendo parlare di fusione o accorpamento, ticket o altro ancora. Cosa che avviene nelle società, nelle aziende commerciali, nelle stesse banche. Bisognerà vedere con quale risultato.
E, intanto, spiacerebbe il ventilato ritiro del manager Enzo Petraroli, persona molto apprezzata, inizialmente indicato dall’ex sindaco Marcello Risi quale esponente di un’area, detto all’ingrosso, di centrosinistra. Di sicuro darebbe il suo contributo. Ma le voci dicono che sarebbero mancate le condizioni per andare avanti, venute meno quelle stesse forze che avrebbero dovuto sostenerlo. Insomma, la forza giusta per proseguire. Comunque, bisognerà aspettare. Sull’argomento, ma detto in generale sulla situazione politica a lui affine, Risi si è fatto di nuovo sentire per lanciare l’allarme sulla frammentazione che si prospetta sempre in quell’area. Non ha fatto nomi ma era facile individuarli.
Sempre sul piano della curiosità, per non incupirci col covid, diciamo in forma dubitativa di incontri tra candidati-sindaco, di ticket, insomma di sinergia che dovrebbe approdare alla riduzione di candidati-sindaco, in qualche caso con candidato che raggruppa le forze di una certa area e finanche attirare anche altre lontane (dunque, non è nemmeno necessario che queste forze si somiglino). Ovviamente saranno i candidati-sindaco a segnare la loro impronta. Didascalicamente li riportiamo, in ordine alfabetico, per non essere rimproverato di sciatteria o partigianeria (da notare, nessuna donna): Giuseppe Cozza, Carlo Falangone, Mino Frasca, Maurizio Leuzzi, Pierpaolo Losavio.
E non è nemmeno da escludere che una mattina, qualcun altro, appena sveglio, faccia in tempo ad annunciare la sua candidatura e aggiungersi. Ma logica vorrebbe che non si esagerasse, né con candidature, né numero di liste, poiché siamo alla concreta possibilità di poter raggiungere la cifra monstre di cinquecento, seicento e forse più pretendenti all’assise cittadina che dovranno girare come trottole e ingolfare la rete per accaparrarsi il voto (e, comunque, già lo fanno).
E, comunque, speriamo vivamente che Il voto non venga angustiato dal covid, con tutte le difficoltà che si porta dietro. Sarebbe un’eccellente notizia per tutti noi , ci farebbe capire che il peggio è passato, potendo ammirare la legittima aspirazione di tanti ragazzi e ragazze (ma mettiamo tutti i candidati sullo stesso piano) che vogliono impegnarsi per la loro città. Resta la trama ben contorta ed elettrizzante, lo stupefacente rapporto candidato-elettore nel quale con piacere si sarebbe tuffato il grande scrittore Josè Saramago scomparso una decina d’anni fa, che proprio sulla bizzarra situazione di Nardò avrebbe imbastito la sua nuova opera. Peccato che non sia più tra noi. Però, rileggiamolo.
LUIGI NANNI