LA “SKUOLA” DI NESSUNO E FUGA DALLE RESPONSABILITA’
Curioso, come per lo scorso anno, di questi tempi. Nessuno che riesca a dire una parola chiara.
E in questa estate del mancato rilancio, non si parla d’altro, se non di lidi e discoteche.
Ci siamo infilati in un pasticcio. E già si sente la stessa eco di esattamente un anno fa, se non di più. Sul piano della vaccinazione in Puglia siamo alle solite: avanzamenti e retromarce precipitose, dichiarazioni in un senso e puntuali smentite, cifre date a casaccio; oggi, rinvio dei vaccini per gli under 30 e Lopalco che spesso trova la pezza a colore. Ma è sempre la scuola a tenere banco, quantomeno non con quello a rotelle. Per scoprire che da parte delle Autorità s’è persa d’incanto la sicumera manifestata nelle scorse settimane. Come sempre, l’appuntamento è a settembre (praticamente domani) e già dalle prime dichiarazioni si capisce bene che siamo di fronte a significativo ritardo. Niente paura, oggi si corre a posizionarsi per non essere poi accusati domani. Come a voler dire, ma a posteriori, “io l’avevo detto”, l’avevamo previsto”, “c’era da aspettarselo, “inevitabile, con tutte le varianti che si affacciano”. Queste ultime, sin d’ora, Il passepartout di ogni ragionamento.
Insomma, già nella prima settimana di luglio le Autorità, che dovrebbero parlar chiaro, mettono le mani avanti e sulla scuola si cominciano a nutrire dubbi sulla riapertura. Ancor più, quella in presenza. Date per scontato che tutto questo succederà. E allora, per una volta mi rivolgo a voi lettori per chiedervi di conservare questo articolo. Riponetelo in un cassetto e state sicuri che a tempo debito lo tirerete fuori per verificare quello che sin d’ora è ampiamente prevedibile: il ritardo nell’inizio delle lezioni, slittamenti di qua e di là e dichiarazioni in libertà, che vi faranno capire che i problemi della scuola sono sempre gli stessi e il covid li ha solo accentuati. E già che ci siamo, diciamolo pure: sulla scuola abbiamo già combinato un disastro, nel lungo e accidentato percorso che dai banchi a rotelle della ex ministra Azzolina, da una Dad di cui nessuno vuole più sentire parlare, di non sapere come trasportare i ragazzi, sino ad approdare al nuovo ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi di cui non si registrano le forti e dirompenti iniziative in merito a recupero e rafforzamento didattico che evidentemente la scuola richiede. Volendo anche rammentare le pittoresche proposte degli scorsi mesi ( e che hanno meritato uno sberleffo) come quella di voler far recuperare ai ragazzi sotto il solleone di agosto le tante ore di lezioni perse in presenza. Questo e tanto altro è stato detto, in un dibattito volutamente artefatto, con dichiarazioni di sorprendente evanescenza, comunque usando il covid alternativamente come clava o alibi e tutto per non decidere alcunché.
Ma se vogliamo trattare qualcosa di leggero (anzi, leggerissimo), dobbiamo trasferirci in discoteca. A dire il vero, non ancora, in quanto non c’è al momento il via libera al ballo catartico e liberatorio che interessa tanti ragazzi. Anche qui, che confusione! Nessuno vuole prendersi la responsabilità di riaprire, seppure con numero ridotto di ingressi e pass sanitario che certifica l’avvenuta vaccinazione. Siamo stati critici in passato, ma stavolta i titolari di discoteche hanno piena ragione per protestare, avendo scoperto che dappertutto si balla, fuorchè nelle loro strutture. Dove verrebbe assicurato il distanziamento e tutte le regole previste. Si è così scoperto (che bellezza!) che si può aggirare facilmente il divieto organizzando fuori dalle canoniche località di questo rito (Gallipoli su tutti), in masserie, resort, agriturismi con un tam-tam sulla rete e feste “da brivido” con migliaia di partecipanti, raccolti con pulmini in punti prestabiliti e condotti in strutture dove non si conosce il significato della parola “assembramento”.
E, dunque? Sballo e nessun controllo. E avanti con la tiritera: le forze di polizia non ce la fanno, i sindaci (in testa Minerva di Gallipoli) che lamentano miseria (di personale), i controlli che non si riesce a fare. Amen, mentre le discoteche restano chiuse. Fa bene, pertanto, il nostro Maurizio Pasca del Silb ad essere giustamente preoccupato per una situazione dove mancano chiarezza e parole definitive. Si può anche comprendere come si tema di sbagliare, in una situazione nella quale il virus vorrebbe dire ancora la sua. Tutto vero, però ci vuole coerenza con situazioni similari e i titolari delle discoteche, tra accuse e recriminazioni, ricordano che l’estate corre veloce e non si può certo lavorare in questo clima d’incertezza.
Che si registra anche in altre strutture vacanziere. Soprattutto per ristoranti e lidi. Non si parla d’altro, anche per i prezzi che paiono aumentati. Legittimo che vogliano recuperare, ma questo potrebbe valere per tutte le attività di questo mondo. Il consiglio è di non esagerare, nemmeno un po’, e mostrare serietà. In questo modo avrebbero già dato il loro prezioso contributo a far crescere un settore, quale è quello del turismo che, nonostante l’indubbia crescita, ha bisogno di consolidare i buoni risultati conseguiti. Con in testa la tutela dell’ambiente e la stessa sua valorizzazione. Tutto ciò mi fa ricordare l’indagine effettuata qualche anno fa dal Touring Club Italiano a proposito della motivazione che spinge il turista a scegliere una tale località, un’area, e non altra. Ebbene – veniva detto – la motivazione è quella ambientale e lo è per il 70%! Per tutti noi, un buon motivo per seguire quel bell’esempio.
LUIGI NANNI