NARDO' - Succede di tutto. Mentre nel Pd locale la riunione da ultima spiaggia è fatta di urla, litigi e inconcludenza, Michele Emiliano al palazzetto “tifa” Nardò Basket e si autocelebra col sindaco Pippi Mellone.
Nella foto Mellone esulta con Emiliano e l'amico Stefanazzi.
La competizione elettorale neritina si arricchisce di gustosi quadri, che “d’autore” hanno ben poco da spartire. Ecco come viene descritta la “giornata particolare”, ma anche la “domenica bestiale”, in tutto un fine settimana di giugno, che ha visto protagonisti su più fronti:
1) il Pd di Nardò o “dell’eterna indecisione”;
2) il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in trasferta a Nardò;
3) il sindaco Pippi Mellone che deve aver invitato Emiliano;
4) il Basket Nardò “Andrea Pasca” a un passo dalla promozione in A2.
All’apparenza, un difficile puzzle o un sudoku al quarto livello di difficoltà. Ma, alla fine, una giornata chiarificatrice, come poche altre in passato e mai così lineare e conseguente, figlia stretta della logica matematica. Incluso un risultato sportivo che accomuna tutti: la cavalcata del basket di Nardò e A2 a un passo.
Lasciamo stare per un istante l’obiezione della non contemporaneità delle situazioni (ma, guardando alla sostanza, poche ore di scarto non fanno importanza), poiché, mentre nella sede del Pd di Corso Galliano a Nardò (dignitosa, per quanto minuscola, dopo la perdita-scippo della sede di Piazza Pio XI), si gridava, si litigava e ci si offendeva a “porta aperta”, incuriosendo quanti vi passavano vicino, e si posizionavano le poche truppe convenute, a breve distanza, nel palazzetto dello sport di via Giannone, la squadra locale di basket batteva nettamente il Roseto, ipotecando la promozione in A2. Per dare un senso dell’impresa e paragonata al calcio che meglio conosciamo, è come se domani il Nardò (gli manca un’altra vittoria!), giocasse con squadre del calibro di Brescia, Ferrara o Vicenza. A questa partita hanno assistito il sindaco Mellone e il Presidente Emiliano che ovviamente hanno tifato Nardò e si sono fatti un selfie, incluso il sempre presente Claudio Stefanazzi.
Viriamo per un istante nella sede Pd di Corso Galliano per tirare le somme di quello che si era nel frattempo deciso (c’è chi dice che non si è deciso nulla, nonostante la presenza della commissaria e del segretario Murciano accorsi in quella riunione ). Secondo i giornali il Pd entra nella coalizione di Carlo Falangone che, per conseguenza, “si rafforza”. Poi, sempre nello stesso pezzo, si racconta della “ sterzata del Pd di Nardò sul candidato sindaco “vicino” al presidente della Regione Michele Emiliano. Scusate, ma non è lo stesso Emiliano che fa il selfie con Mellone, che dichiara di sostenerlo e che ogni volta gli manifesta apprezzamento? Una mera curiosità, poiché i conti non tornano.
Innanzitutto i conti non tornano al Pd su cui ci siamo abbondantemente espressi, e tutto in negativo, frantumato e senza una linea. Fosse ammesso a partecipare, non superebbe gli esami di maturità di questi giorni. Destinato a spartire i voti che ha mantenuto e che presumibilmente prenderanno diverse direzioni, certo anche verso Mellone. L’equazione che lo affianca ad Emiliano gli porterà certo in dote un pacchetto di voti da parte dei suoi emissari locali. Credo che i conti non tornino nemmeno al candidato Carlo Falangone (e dunque, tenere gli occhi aperti) se crede che il Pd converga compattamente su di lui. E’ ovvio che, ringraziando per quanto deciso, potrà pur sempre pensare al “tanto di guadagnato”.
I conti non tornano (facciamo ammenda se ancora una volta torniamo sull’argomento) perché la discarica di Castellino è ancora formalmente aperta. E lo si dice nelle giornate in cui le famiglie ricevono le bollette dei rifiuti. Pesanti come sempre, per quello che Nardò ha dovuto subire. Completato il piano di caratterizzazione, cosa si aspetta a voltare pagina? Dovrà farlo la Regione. Emiliano poteva approfittare della venuta a Nardò per staccare quell’assegno dei 5 (cinque) milioni previsti (basteranno?) per metterci una pietra sopra.
Ma chi dice tutto questo a Emiliano? Potevano dirlo gli stessi iscritti o simpatizzanti Pd con qualche vessillo sull’argomento da issare all’altezza di Santu Cosimu, all’ingresso nord della città, al momento del suo passaggio. Se non l’ha già detto, potrebbe dirlo la persona che attualmente gli è più vicina, quantomeno fisicamente. Vale a dire il M5 Christian Casili, vicepresidente del Consiglio Regionale, che pure si era pronunciato per un “imminente” procedimento di chiusura. Questa cosa, almeno un semestre fa. Ma può Casili “scutulare” Emiliano e metterlo in difficoltà? Certo che sì, ma bisognerebbe poi guardare al risultato.
Poi ci si accorge che il M5S (quindi Casili) è dichiaratamente su sponda avversa a Mellone nelle prossime elezioni, e che il sindaco Mellone ha il sostegno di Emiliano che, viene detto, appoggia anche Falangone in quanto considerato “vicino al presidente Michele Emiliano”. E pertanto, per essergli “vicino” non può poi non riceverne il sostegno. Da parte di Emiliano. Di qui la convinzione che da tempo la politica è in mora, si è presa una lunga vacanza e per questo irriconoscibile, preda di appetiti e cinismo. A domanda si risponde che, purtroppo, poco altro si vede all’orizzonte.
LUIGI NANNI