NARDO' - Invece di censire e tutelare il suo patrimonio naturale, il Comune di Nardò abbatte i suoi alberi monumentali.
Lo scrive il presidente nazionale di Verdi Ambiente e Società, Stefano Zuppello.
La legge n. 10 del 14 gennaio 2013 ha dettato le “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, definendo fra l’altro come “albero monumentale” “l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali”.
Ha conseguentemente obbligato i Comuni sopra i 15.000 abitanti ad operare entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge n. 10/2013 il censimento dei propri alberi monumentali, dandone comunicazione alla Regione che effettua la raccolta dei dati, redige gli elenchi regionale e li trasmette al Corpo Forestale. Con i suoi 31.511 abitanti (al 2017) il Comune di Nardò avrebbe dovuto censire i propri alberi monumentali sulla base del decreto 23 ottobre 2014, che a partire dalla definizione di “albero monumentale” individua 7 criteri di attribuzione del carattere di monumentalità e per il genere “populus” (pioppo) indica una circonferenza del tronco di almeno 400 cm, misurata ad un metro e mezzo di altezza.
Nel giardino pubblico della scuola comunale di Nardò “Aristide Gabelli” situata in via Bellini esistevano da tempo immemorabile un gruppo di tre pioppi neri dalle dimensioni del tronco superiori a 400 cm. e quindi da considerare sicuramente monumentali: ciò nonostante, nell’elenco pubblicato dalla Regione Puglia non figura la presenza di nessun albero monumentale in Comune di Nardò.
Nella giornata del 5 gennaio 2021 è stato abbattuto uno di questi tre esemplari nell’ambito di lavori di riqualificazione dell’edificio scolastico che prevede l’abbattimento anche degli altri due esemplari. Il 4° comma dell’art. 7 della legge n. 10/2013 dispone che “Salvo che il fatto costituisca reato, per l’abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000. Sono fatti salvi gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell’apparato radicale effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale, previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato.”
“Invece di censire e tutelare il suo patrimonio naturale – commenta il Presidente di VAS Stefano Zuppello - il Comune di Nardò abbatte i suoi alberi monumentali”. L’associazione VAS intende chiedere al Comune di Nardò il rispetto della legge n.10/2013, esigendo quanto meno il censimento dei suoi alberi monumentali, da comunicare alla Regione Puglia.