NARDO' - Caro direttore, spettacolo indecoroso della politica.
In queste ore di trattative, sull’elezione del Capo dello Stato, i politici stanno abdicando, in modo definitivo, ai tecnocrati del potere finanziario e monetario.
C’è un impegno a decidere di non decidere, per lasciare tutto in mano a Draghi.
Quest’ultimo, se dovesse riuscire nell’impresa di farsi eleggere a Presidente della Repubblica, sarebbe il classico monarca che deciderà tutto.
Nominerà, e credo che ci stia già pensando senza trattare con nessuno dei politici, il futuro premier e anche i ministri, a suo gradimento.
Domani potrà sciogliere le camere, a seconda dell’andamento dei mercati.
Letta, Conte e company – i cinque stelle non contano nulla perché la cosa importante è garantirgli il seggio - con le loro condotte insipienti, stanno suonando il de profundis, l’ultimo atto, al dibattito politico.
Se la direzione è quella di andare ad eleggere Draghi, o altro uomo di destra o un tecnico, al Quirinale non ci sarà via di scampo.
I politici, di tutti gli schieramenti, stanno consegnando le prerogative del parlamento, le nostre stesse libertà democratiche, nelle mani di gente che non ha nulla a che spartire con la democrazia e con la nostra Carta Costituzionale.
Maurizio Maccagnano, sindacalista dissidente