NARDO' - Niente Luna Park. Erano sicuramente anni, forse mezzo secolo, che non succedeva una cosa del genere. Niente giostre per la fiera di San Giuseppe. Il sindaco Mellone raggiunto dai messaggi dei bambini: ma l'unico metodo per contenere il dissenso, i neritini adulti lo conoscono bene.
Una ricostruzione accurata si può fare. In attesa che anche i solerti addetti stampa del Comune facciano il loro lavoro.
Abbiamo parlato a lungo con i rappresentanti delle famiglie Marsico, Montenero, Bellucci, Caramella e gli altri che da decenni vengono a Nardò per montare le giostre. Marsico ha raccontato che il padre ha 72 anni e sin da giovanissimo veniva qui a lavorare per la fiera di San Giuseppe.
Il terreno sui cui si installano le giostre è privato, di due proprietari diversi. Ma i giostrai dicono che ciò non rappresentava il problema, avendo raggiunto un accordo.
Il nodo si è presentato quando il Comune, il 14 scorso, ha avvisato che quest'anno ci sarebbe stato il "problema" della ciclabile. I giostrai hanno ritenuto che sarebbe stato possibile risolverlo fino a quando, il 16 (ieri) non hanno ricevuto il documento da firmare per garantire che avrebbero risarcito eventuali danni alla ciclabile stessa.
"Ci siamo resi disponibili a salvaguardare la zona dell'accesso dei camion, perché sicuramente era nelle nostre possibilità farlo. Abbiamo camion che pesano moltissimo e non si tratta di un circo che viene impiantato e rimane lì per giorni. Noi dobbiamo passare e ripassare. ma l'accesso, limitato ad alcuni metri non sarebbe stato un problema".
Ovviamente i giostrai, chiamati a rispondere però per l'intera lunghezza della ciclabile, non hanno inteso accettare. Teoricamente potrebbero essere stati chiamati a rispondere per eventualio danni causati anche da terzi, con motorino o automobili. O per qualche caduta accidentale.
"Abbiamo chiesto di essere sistemati nell'area mercatale della 167 - spiegano - ma nemmeno quel luogo ci è stato concesso. Ci è stato proposto un terreno lontano, in campagna, ma sapevamo che lì anche il circo aveva avuto problemi e noi ne avremmo avuti ancora di più perché i nostri mezzi sono pesantissimi". Rischiavano di sprofondare o, peggio, di causare danni a cose e persone.
"A quel punto abbiamo rinunciato ma siamo affezionati a Nardò e speriamo di poterci tornare presto. Diciamo solo una cosa: il lavoro non si dovrebbe mai negare a nessuno. Noi paghiamo le tasse, lavoriamo in piena sicurezza e garantiamo sicurezza a chi usufruisce delle nostre giostre. Da questo lavoro dipende la tranquillità economica di tantissime famiglie che, oggi, hanno perso una settimana di guadagni".
Parliamo di migliaia di euro, ovviamente. E di mancati guadagni in un bell'indotto che va dai proprietari dei terreni, dai fruitori di servizi collaterali, dai venditori di generi alimentari, dalle commissioni di vigilanza. Da tutto ciò che gira intorno ad uno spettacolo così importante.
I giostrai, infine, hanno osservato che ai "paninari" è stata trovata immediatamente una nuova sistemazione ed una collocazione adeguata.
Per loro, invece, non c'è stato nulla da fare.
Pazienza: sarà per un altro anno. Intanto i ragazzini rimasti delusi sappiano che il Luna park sarà regolarmente montato a Copertino, nel parco della Grottella, nel periodo di Pasqua e Nardò, in tutto ciò e con questa arrugginita (in)capacità organizzativa della classe politica, ha perso in credibilità ed immagine.