NARDO' - Una decisione presa senza alcuna logica. E lo dicono i giovani della città.
Demolizione della scuola media Dag Hammarskjold indetta dal consiglio comunale
Una decisione priva di ogni criterio e fondamento logico.
Abbiamo appreso della decisione definitiva del consiglio comunale di abbattere la scuola media Dag Hammarskjold per far posto a un parcheggio ad uso dei visitatori del centro storico.
Siamo basiti e arrabbiati per una serie di motivi che c’entrano poco col semplice affetto per la scuola che molti di noi hanno frequentato e hanno a che fare molto di più con il disagio per l’enorme spreco di denaro e l’incapacità di gestire gli spazi pubblici in ottica di sostenibilità.
- la scuola è stata ristrutturata più volte negli ultimi anni, ricevendo un totale di oltre 350mila euro di finanziamenti;
- il progetto completo costerebbe quasi 8 milioni di euro: troppi per favorire “genericamente” il centro storico, senza alcun tipo di investimento mirato su attività, imprese, iniziative culturali, ecc.
- Tutti gli ingegneri e gli urbanisti con cui abbiamo parlato dicono che concentrare gli ingressi in un centro storico da un unico accesso non è mai una buona idea, ed è, evidentemente, il modo peggiore per valorizzarlo. Immaginiamo un parcheggio da 250 posti: nel migliore dei casi avremo un imbuto che privilegia le attrattive più vicine, crea traffico e incanala il flusso in una sola direzione invece che favorire circolarità e diffusione di persone e attività.
- Perchè costruire una nuova scuola media vicino ad UN’ALTRA SCUOLA MEDIA, come prevede il progetto? E’ un’idea che va contro ogni principio di economicità ed efficienza. Perché, con quel denaro, non potenziare i servizi erogati dalle scuole, magari ampliando le strutture e acquistando nuove strumenti per la didattica?
- Un numero enorme di cittadini si è espresso contro questo disegno. Ci sono raccolte firme, liste civiche, partiti che da quando è stato annunciato si battono per la revoca del progetto.
Possibile che al Sindaco non sia venuto in mente neanche per un secondo, non di accogliere, ma quanto meno di ascoltare le istanze delle persone, perfino di quelle che lo hanno votato?
Collettiva Nardò