NARDO' - L’ Osservatorio sulla città di Nardò a quanto pare rimane l’ “elemento” invisibile a certe forme ‘giovaniliste’ di comunicazione (!?). A niente, ci sembra, sia valso il lavoro di queste decine di anni (difficile infatti che qualcuno parli dell’esistenza dell’ Osservatorio sulla città).
Peccato! Tra denunce, richiami, riflessioni, raccolta di opinioni, di firme, dossier fotografici, come ancora le centinaia e centinaia di articoli e i mille modi di comunicare il degrado e l’abbandono del nostro ambiente, pensavamo davvero di aver contribuito a far crescere un’opinione comune che potesse giungere a considerare il fatto di guardarsi attorno e osservare “quanta città ci è mancata” fin adesso e tentare così di comprendere cosa e chi abbia contribuito a frenare lo sviluppo che meritavamo.
Non rimane nulla, dunque.
Appare per l’ennesima volta il termine “DECORO URBANO”, però stavolta da ‘inserire’ in un sito (tendenza degli anni ’95 all’alba della costruzione ‘virtuale’ di contenitori sociali, alle premesse del testo “L’intelligenza collettiva” di Pierre Lévy ).
Allora, basterebbe semplicemente riportare il lungo elenco trascritto nel sito:
http://xoomer.virgilio.it/arch.paoladarpino/Architettura/osservatoriosullacitta.htm
nell’apposito nuovissimo spazio ‘contenitore’ indicato dal comunicato (con le centinai di foto che cittadini e curiosi osservatori ci hanno mandato).
Sarebbe veramente troppo facile.
INVECE - Occorrono alternative valide per risolvere i problemi visto che la raccolta delle problematiche, ameno qui a Nardò, la conosciamo a memoria, a meno che… non si abbia, probabilmente, voglia di trovare soluzioni, ma interessa allargare il paludoso acquitrino, elencando per l’ennesima volta solo le problematiche.
Ricordo volentieri che le ISTANZE arrivano dalla gente, ma le parti politiche DEVONO ricercare le soluzioni, tenendo presente che alla politica non è ammessa ignoranza e sulla quale grava la responsabilità delle AZIONI ma anche e soprattutto (importanti di questi tempi, e ne vedremo delle belle) delle OMISSIONI (cioè anche la responsabilità dei silenzi, essendo sicuramente, secondo le regole della politica seria, tutti a conoscenza dei fatti).
La difficoltà maggiore che l’amministrazione dovrà affrontare, se vuole far crescere il paese dando segnali di discontinuità con il passato, è far nascere la ‘consapevolezza’ dell’importanza della ‘condivisione’, per poter affrontare le soluzione alle problematiche importati della città. (VEDI ARRENAMENTO DEL PUG)
E in un feudo inossidabile come Nardò sarà complicato, visto che con la crisi spariranno le classi intermedie (valvassini e valvassori) e risplenderanno solo i feudatari e i gli avviliti servi della gleba.
Per cui occorrono soluzioni e non più elencazione dei problemi, quella ormai è riconosciuta come propaganda spicciola. Occorrono, non foto, ma parole e pensieri (quelli sì) NUOVI !
Osservartorio sulla città – Nardò (Le)