NARDO’ come GOMORRA – Il silenzio intollerabile di partiti ed istituzioni locali.
Fatti eclatanti accaduti nella nostra Città per lavoratori extracomunitari impiegati in agricoltura, non si possono denunciare cosi’ come avvenuto in una recente trasmissione televisiva senza un interlocutore, senza che il Primo Cittadino potesse difendere una Comunità per i sacrifici economici che pure ha sostenuto nei limiti delle risorse disponibili.
Il silenzio assoluto offende la Città e giustifica il risentimento di molti verso Partiti ed Istituzioni.
La conclusione non può essere solo la condanna per la sofferenza di tanta gente, ma la possibilità e quindi la predisposizione di una legislazione che riesca a guardare all’espandersi di una società multietnica, dei suoi diritti, compresi quelli di un lavoro ed una vita dignitosa.
Tutto questo stravolge una cultura, vecchi schemi di gestione a partire dalle Istituzioni locali che nei loro bilanci ora devono prevedere risorse difficili da reperire in una realtà dove i poveri aumentano ogni giorno per una fiscalità forse giustificata, ma certamente iniqua perché determinata da arricchimenti illeciti e da ruberie e saccheggi di ogni genere per il trionfo dell’interesse personale.
Dobbiamo riflettere su quanto sta accadendo, sulle cause e sui possibili rimedi.
Gli accadimenti a livello internazionale e nazionale, le decisioni che ogni giorno si assumono a tutti i livelli istituzionali compreso quello locale, devono costringere tutti, soggetti politici e semplici cittadini a parlare e discutere soprattutto dei Partiti, della loro inesistenza a livello di principi e valori, della loro classe dirigente incapace di leggere ed interpretare i bisogni della gente, di difenderla e tutelarla da chi la aggredisce ogni giorno per togliergli ogni possibilità di vita dignitosa.
Il termine solidarietà è scomparso dal lessico dei Partiti e tutti cercano di nascondersi dietro frasi fatte e luoghi comuni, inciampando in mille contraddizioni. L’alibi di evitare di cadere nel baratro, non ha impedito ai ricchi quella tutela che andava riservata ai poveri.
Nella realtà cittadina della nostra Nardò, quello che sta accadendo anche in virtù di una sorta di legislazione che vuole maggior controllo e trasparenza, si torna a discutere animatamente, pare che ci sia un risveglio di coscienze e s’illude chi pensa di poterlo sopprimere adottando gli strumenti del passato per indirizzare consensi palesemente immeritati.
La consultazione elettorale regionale per il Governatore della Puglia era stata occasione di promesse ed impegni CLAMOROSAMENTE DISATTESI con la decisione di chiusura definitiva del nostro Ospedale . Oggi, in prossimità di un’altre consultazioni elettorali , si torna a speculare ancora sull’ospedale facendo ancora promesse e chiedendo ancora adesioni e sostegno per una sorta di “ riparazione” a danni prodotti, a ingiustizie e discriminazioni perpetrate. E si promette un altro miracolo come se il nostro Ospedale fosse un morto che si può “alzare e camminare”.
La CISL di Nardò , pur comprendendo e condividendo il risentimento di chi si è prodigato per la difesa del nostro Ospedale, è dell’avviso che il SEL abbia il diritto di costituire i suoi Comitati PRO VENDOLA, se parte della Città vuole difendere l’operato del Governatore della Puglia si assuma pure la responsabilità della sua difesa. Il diritto al rispetto delle proprie idee va riconosciuto a tutti indistintamente come il diritto a manifestare il proprio sostegno ad un candidato in una competizione elettorale.
Pertanto, si facciano pure le “primarie“ per chi crede in risultati eclatanti per l’affermazione della democrazia, ma, secondo la CISL di Nardo’, saranno i CONGRESSI il vero banco di prova, ossia la scelta di una nuova classe Dirigente più consapevole e più responsabile che sappia indirizzare le istituzioni locali permeandole di principi e valori di solidarietà e giustizia sociale, che riesca a restituire ai Partiti la loro CENTRALITA’.
Oggi sono in molti a sostenere che le Liste Civiche costituiscono l’Aventino di quanti ritengono impossibile modificare gli apparati dei Partiti, la loro gestione, sono i derivati del totale fallimento di quest’ultimi, della loro deflagrazione per una gestione politica ed amministrativa insopportabile, ma non saranno mai la soluzione per chi cerca l’affermazione della “politica“ della quale mai nessuno potrà fare a meno.
Se qualcuno vuole costruire o ricostruire una forza capace di permeare di principi e valori una società piccola o grande che sia, deve convincersi che ciò non può avvenire fuori dai Partiti. Si può eleggere o contribuire a far eleggere un Sindaco, proporre un Primo Cittadino e compiacersi se la sua azione risponde ad equa e trasparente gestione dell’interesse e tutela della collettività, ma la “politica”, la capacità di progettare un futuro per la collettività, la tutela di un interesse generale secondo principi di solidarietà e giustizia sociale, è cosa del tutto diversa dall’elezione di un Sindaco.
Ed è grave accorgersi di questo quando ci si ritrova nell’isolamento più totale, quando si cercano referenti nelle istituzioni a livelli più alti e non si trovano, quando si deve partecipare e dialogare per contrapporsi ad una gestione spartitoria di risorse e di strutture per servizi come Ospedali e Tribunali.
A nessuno può essere consentito invocare in quel momento l’unità di Movimenti, Associazioni e Liste Civiche per creare un Partito ovviamente di sinistra, per diventare un interlocutore più forte nell’interesse dell’intera Città che si rappresenta. Non si è più credibili e tutto appare strumentale e non condivisibile, specialmente quando si è fatta propria una contrapposizione ai Partiti, alimentando di fatto la proliferazioni di movimenti e liste civiche.
Oggi, nel momento in cui si devono affrontare i grandi temi dello sviluppo, delle strutture di servizi , ci si accorge dell’isolamento e si prende atto che non si può vivere da soli in una società che non è più né il Comune,né la Provincia e tantomeno la Regione e neppure l’intera Nazione o l’Unione Europea
Non possiamo “costruire insieme“ scomponendoci solo per modelli di gestione non condivisi pur avendo principi e valori comuni, senza avere un progetto per tornare a stare insieme per un modello di società in cui si è in molti a credere.
Non ci resta che tentare senza fronzoli e senza tentennamenti il tanto auspicato RINNOVAMENTO . Allora cerchiamo di essere coerenti, SI CELEBRINO I CONGRESSI CITTADINI NEL PIU’ BREVE TEMPO POSSIBILE per rinnovare le Dirigenze dei Partiti, si stimoli la partecipazione assicurando trasparenza e grande disponibilità verso i giovani. Gli attuali Dirigenti dichiarino che non si candideranno per rendere certo il rinnovamento. Si torni a dialogare con la gente anche con strumenti tradizionali, si convochino sistematicamente assemblee di iscritti aperte a tutti i cittadini e si cerchi il parere ed un contributo di pensiero su ogni problema nell’interesse della Città, perché sempre ognuno possa dire di sapere, di aver condiviso o contestato, ma che un rapporto di rappresentanza è stato sempre e comunque rispettato.
IL SEGRETARIO USZ CISL
F.Fiorito