NARDO' - Rinviato lo scontro totale sul caso "Aula consiliare Renata Fonte". Dopo aver approvato il piano finanziario dei servizi di igiene ambientale, i consiglieri si sono allontanati dall'aula. Il consiglio comunale di Nardò, infatti, si è sciolto alle 20 e 19 per mancanza del numero legale. All'appello hanno risposto solo undici consiglieri.
A far chiudere i lavori in anticipo è stato, ufficialmente, il nono punto all'ordine del giorno: il riconoscimento di un debito fuori bilancio di poche centinaia di euro. Ben poca cosa rispetto ad altri debiti di migliaia di euro, approvati senza batter ciglio.
Il vero nodo da sciogliere era la mozione di Pippi Mellone (Andare Oltre) per l'intitolazione dell'aula consiliare a Renata Fonte, prevista dall'ultimo punto in scaletta.
Una proposta che, nei giorni scorsi, ha scatenato un vivace dibattito e che ha trovato un inaspettato (ma non troppo) asse trasversale tra parte della maggioranza e dell'opposizione. Il fronte del "no" ha attivato procedure di ostruzionismo tanto da far sciogliere il consiglio comunale su un argomento quasi del tutto innocuo. Momenti di tensione quando il consigliere Paolo Maccagnano ha chiesto la verifica del numero legale. Inutile l'affannosa corsa di alcuni rappresentanti della maggioranza che hanno tentato di richiamare al proprio posto i colleghi.
Qualche minuto prima la maggioranza è riuscita ad approvare, dopo numerosi interventi dei consiglieri, il piano finanziario proposto dalla ditta Bianco. Il sindaco Marcello Risi ha annunciato di aver fatto risparmiare ben 400mila euro rispetto all'anno precedente. Dall'opposizione, invece, hanno replicato che quell'importo sarà compensato all'arrivo dell'ecotassa.
Il braccio di ferro sulla mozione di Mellone, che si preannuncia difficile, è stato rinviato al prossimo consiglio comunale.