NARDO' - Questo portale ha tirato fuori la storia. Mino Natalizio tenta di scrivere la parola fine.
Il pericolo della realizzazione di un mega impianto fotovoltaico da 3 MW in loc. Carignano Piccolo in agro di Nardò da parte della Solar Utility s.p.a. di Milano (gruppo Pirelli Ambiente) potrebbe (per fortuna) rilevarsi un "falso allarme".
Dal momento che l'intervento proposto ricade in zona agricola, non dovrebbe beneficiare degli incentivi statali per effetto dell'art. 65 del Decreto Sviluppo, che sul punto è stato confermato dalla relativa legge di conversione, e questo potrebbe far venir meno l'interesse alla realizzazione dell'opera da parte dei soggetti proponenti, anche per la maggior parte degli impianti similari.
Del resto, la data ultima per ottenere l'Autorizzazione Unica per non perdere gli incentivi statali era il 25 Marzo scorso (entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Sviluppo) ed appare inverosimile che l'intervento in questione sia riuscito ad ottenere l'Autorizzazione Unica entro tale data, visto che la Determina del Dirigenziale della Provincia di Lecce di non assoggettabilità a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del progetto è datata 16 Febbraio 2012.
Nel caso in cui ci stessimo sbagliando e vi sia comunque la volontà della Società Solar Utility di andare avanti con l'esecuzione dell'opera, il Comune di Nardò potrebbe "dire la sua" nella Conferenza dei Servizi propedeutica al rilascio dell'Autorizzazione Unica.
E a questo punto ci permettiamo di suggerire all'Amministrazione Comunale di entrare nel merito della Determina della Provincia di Lecce quando riporta che: "per minimizzare l'impatto dell'opera la posa dei moduli è prevista ad una distanza dalla Masseria pari a 50m. sul lato nord e 100m. sul lato est.".
È appena il caso di ricordare, infatti, che la Masseria citata è quella di "Carignano Piccolo" segnalata quale bene architettonico meritevole di tutela, e che proprio per questo la distanza di 50m. da rispettare per l'installazione dei pannelli prescritta dal Dirigente della Provincia appare insufficiente per mitigare l'impatto.
Inoltre, anche se citato nella premessa, non si dà conto dell'osservanza dei vincoli previsti dal Regolamento Regionale n. 24 del 30/12/2010 che individua i siti non idonei all'installazione degli impianti per la produzione di energia alternativa da fonti rinnovabili, e, soprattutto, del rispetto dei "coni di visuale", cioè quei panorami che sono l'immagine stessa della Puglia nel mondo e rappresentano un motivo rilevante della sua attrattività turistica.
Forse sarebbe stato utile che il Governo avesse tolto prima i "bonus" per la realizzazione di impianti fotovoltaici in "zone agricole" implementando quelli per la solarizzazione degli immobili pubblici e privati e delle aree degradate. Questo avrebbe evitato di "alterare" il nostro paesaggio rurale a cui gli Enti Locali quali i Comuni non si sono potuti opporre a causa di normative di "rango superiore" come quelle nazionali e regionali. Ma almeno la dove possiamo porre rimedio è il caso di attrezzarsi.
Mino Natalizio - Noi X Nardò