NARDO' - Il consigliere comunale dell'Udc, Totuccio Calabrese, “sfiducia” l'assessore Flavio Maglio e annuncia che farà mancare il suo sostegno al fine di mantenerlo in giunta. Da ciò nasce tutta una polemica interna al partito ricostruita dalla Gazzetta del Mezzogiorno che ora riportiamo per voi in tutta la sua interezza.
PRIMA PUNTATA
Sono i cigolii interni al partito che diventano sempre più sinistri e rumorosi e preludono ad una deflagrazione di un gruppo cresciuto troppo velocemente. La causa potrebbe essere la megalomania con cui sono state aggregate persone provenienti da troppe esperienze diverse. Ora, paradossalmente, ad essere esposti ad un eventuale rimpasto di giunta – se e quando questo avverrà – sono proprio i due uomini più suffragati durante le elezioni, Maglio e Giancarlo Marinaci.
Il “problema” è che il gruppo consiliare rispecchia almeno tre correnti diverse che a volte appaiono divise come se fossero tre partiti diversi. In seno a questo gruppo si sono spesso manifestate le autonomie di giudizio di due consiglieri, dello stesso Calabrese e di Salvatore Antonazzo, che hanno fatto presto svanire l'immagine di un partito unito esponendo sin da subito i due delegati del sindaco al venticello della critica interna.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il presunto tentativo di parte dell'Udc di scaricare le responsabilità dei tentennamenti dell'azione amministrativa sul sindaco Risi e sul modo di amministrare con una nota ufficiale. Alla richiesta della propria firma in calce alla nota, però, Calabrese avrebbe sbottato con una frase lapidaria: “perché non guardiamo prima in casa nostra e non giudichiamo il nostro operato e quello dei nostri assessori invece che pensare al sindaco?” L'assenza di Antonazzo in questa fatidica riunione ha fatto desistere il partito dal licenziare la nota a ranghi completi ma va registrato in durissimo scontro tra Maglio e Calabrese tanto che quest'ultimo ha ritenuto di comunicare al partito che l'assessore non gode più della sua fiducia.
SECONDA PUNTATA
L'UDC neretino, in merito all'articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno dal titolo: il consigliere UDC Calabrese "sfiducia"l'assessore Maglio,si dissocia in maniera assoluta dalle suddette affermazioni che,se provate essere sue,risultano di una gravità inaudita in quanto minano l'immagine e la dignità del partito e del gruppo consiliare impegnati come sono a dare sostegno leale al Sindaco Risi e all'azione amministrativa che la maggiorana porta avanti nell'interesse esclusivo della comunità.
Nel ribadire la totale e incondizionata fiducia all'assessore Maglio,il segretario cittadino Marcello De Pace ha convocato con urgenza il direttivo sezionale per valutare compiutamente le dichiarazioni del consigliere Calabrese.
Non trovando riscontro una smentita da parte del diretto interessato,essendo stata, peraltro, riportata virgoletta una sua affermazione tanto da escludere uno scoop giornalistico, gli organi del partito locale, d'intesa con i vertici provinciali, adotterà tutte le decisioni conseguenti per ripristinare un clima di assoluta serenità necessario per far svolgere al primo partito di maggioranza nel consiglio comunale il ruolo di forza trainante di questa amministrazione con serietà e competenza.
Il segretario cittadino
Marcello De Pace
TERZA PUNTATA
Non per polemica (gioco al quale non mi presto) ma per amore di verità intendo puntualizzare certi aspetti del comunicato fatto da De Pace a nome dell’UDC.
In primo luogo le mie esternazioni nei confronti dell’assessore Maglio sono vere e sono state rese in presenza dei componenti della direzione UDC al termine di un immeritato attacco personale promosso dallo stesso assessore. La mia dichiarazione di sfiducia riguardava il rapporto personale con l’assessore e non un giudizio sull’operato del governo amministrativo e il sindaco RISI.
Anzi mi sono deliberatamente rifiutato di firmare il documento predisposto dalla Direzione UDC molto critico nei confronti del governo cittadino e del Sindaco, in particolare, sostenendo che prima ancora della sottoscrizione era necessario valutare l’operato dei nostri assessori in giunta e le proposte disattese avanzate dal partito ( salvaguardando l’attività e l’operosità dei nostri) prima di ottenere ribaltamenti di addebiti e censure da parte del Sindaco.
Malgrado queste mie dichiarazioni rese in partito il De Pace afferma -sulla Gazzetta del Mezzogiorno- che ” il direttivo convocato con urgenza per valutare compiutamente le dichiarazioni rese da me alla stampa e non trovandovi una smentita” d’intesa con gli organi provinciali adotterà provvedimenti”.
Quali provvedimenti? E nei confronti di chi? Per la mancata difesa della verità? O contro se stesso per la mancata ricerca e analisi della verità?
Il De Pace e il Direttivo non si sono minimamente preoccupati, come era loro dovere preciso, di conoscere chi personalmente ha dato alla stampa la notizia; chi sta giocando dietro tutto questo, chi sta tirando le fila di questo discorso teso ad amplificare le fibrillazioni all’interno.
E’ evidente che si tratta di una trappola politica voluta dall’interno stesso del Partito!
Più comodo e superficiale per il De Pace dare addosso a chi con estrema onestà interpellato dal giornalista ha confermato rispondere a verità l’avvenuto scontro personale con l’assessore.
Il De pace è più preoccupato di difendere l’onorabilità dell’assessore dalla mia “circoscritta e localizzata sfiducia” che dell’immagine sfibrata che egli stesso dà del partito proponendo con estrema leggerezza e superficialità l’articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Nulla dovevo smentire sulla stampa in quanto non artefice, né promotore dell’ articolo e questo De Pace e Il Direttivo lo sanno!
Quanto ai provvedimenti intuibili come persecuzione nei miei confronti faccio presente che gli organi nazionali dell’UDC sono stati sciolti, che questo è un momento di azzeramento in attesa di una nuova aggregazione nazionale e locale nella quale ritrovarsi rifondando valori, ideali, programmi e interpreti del nuovo corso.
Totuccio CALABRESE - Consigliere comunale