NARDÒ - Il Teatro Comunale apre nuovamente le porte ai neritini. La compagnia di Terramare, in attesa di definire la programmazione serale di prosa, domenica 25 novembre invita il pubblico dalle 17 ad una festa di apertura della nuova stagione del teatro ragazzi: con la rassegna “Piccoli Sguardi”, riprendono le domenicali, che da quattro anni animano lo splendido teatro storico con il caloroso baccano che solo i bambini sanno fare. Una rassegna di grandissimo successo, un appuntamento atteso e partecipato dalle famiglie. Sabato 24, invece, il filosofo Umberto Galimberti presenta "Cristianesimo - La religione del cielo vuoto (Feltrinelli 2012).
SABATO 24 - Presso il Teatro Comunale di Nardò, alle 17.30, il filosofo Umberto Galimberti presenta a Nardò "Cristianesimo - La religione del cielo vuoto (Feltrinelli 2012). A dialogare con l'autore srà Luca Nolasco Dottore di Ricerca dell'Univesità del Salento. A moderare Francesco Piccolo direttore artistico de "La busacca Teatro stabile del Salento."
Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’international Association for Analytical Psychology.
Più di dieci anni fa nelle "Orme del sacro" Umberto Galimberti esplorava la religiosità in Occidente. Da allora la riflessione di Galimberti sul sacro e sulla sua crisi si è approfondita, mentre molte cose cambiavano nel panorama religioso e intellettuale, prima fra tutte l'elezione di Joseph Ratzinger a papa dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II. In questo nuovo libro, che riprende solo in alcune parti il testo precedente, Galimberti mira a definire compiutamente la sua visione del cristianesimo, a cui riconosce il merito di aver dato vita e forma all'Occidente, ma che a questo Occidente ha anche strappato il cuore autenticamente religioso. Il cristianesimo è per Galimberti la religione dal cielo vuoto, la religione che ha desacralizzato il sacro, perché ha assegnato tutto il bene a Dio e tutto il male a Satana. Ha preferito la razionalità della filosofia greca con cui ha costruito la sua teologia al comandamento dell'amore che è l'essenza del messaggio evangelico. Per contare ancora qualcosa nel nostro mondo dominato dalla tecnica, questo cristianesimo ormai del tutto esangue e desacralizzato si è ridotto a un'agenzia etica, che si pronuncia su aborto, fine vita, scuola pubblica e privata, e si è fatto "evento diurno, lasciando la notte indifferenziata del sacro alla solitudine dei singoli, (...) che oggi, senza protezione religiosa, devono vedersela da soli con l'abisso della propria follia, che il sacro sapeva rappresentare e la ritualità religiosa placare.
DOMENICA 25 - Ogni festa che si rispetti ha la sua musica ed una festa per una stagione teatrale non poteva che ospitare un originale e bizzarro concerto da camera. L’appuntamento è per le ore 18.30 con il gruppo Casarmonica per un esibizione differente da tutti gli altri concerti da camera, perché diversa è l’ambientazione. La camera è collocata in una tipica casa universitaria, dove, disordine, bottiglie e piatti sporchi sparsi qua e là, vecchi mobili, un poster degli Iron Maiden a fianco all’immagine di Giuseppe Verdi, farà da scenografia allo spettacolo. Ma tante sono le camere esplorate da questo esilarante quintetto, dalla camera da letto a quella da bagno, dalla camera da pranzo alla camera a gas, dalla camera degli orrori alla camera mortuaria, dalla sala alla sala giochi e così via. Una raccolta di colonne sonore scritte da Mirko Lodedo ed eseguite da Casarmonica che con una, necessaria, ironia accompagna lo spettatore ad un ascolto più “serio” ed emozionante. Casarmonica sono Ferdinando Filomeno – clarinetto, Mirko Lodedo – pianoforte, Francesco Salonna – basso e contrabbasso, Piero Santoro – fisarmonica, Saverio Suma – batteria.
Non solo musica, perché domenica 25 novembre il teatro sarà aperto ed abitato dalle ore 17.00 alle ore 21.00 in tutti i suoi spazi - foyer, platea, palchetti, sala bar, loggione - da diverse performance: una mostra, un percorso multimediale tra rassegne, eventi, gite fuori porta verso altri teatri, un piccolo angolo caffè gestito da chi ha vissuto questa esperienza dove sarà possibile gustare ottimi dolci preparati artigianalmente, e poi il gioco, la fantasia, la creatività rappresentati da “UnDueTre Stella”, una rivista, un laboratorio, una raccolta di fiabe, un espositore di tavole originali. UnduetreStella si presenta come un albo monografico prezioso e colorato, la pesantezza della carta si sente tra le dita, densa, piena; ogni foglio è un’opera. Un formato è gigante per offrire tutto lo spazio che la creatività e la libera espressione esigono, “UnduetreStella” è dedicato a chi non ha paura della pagina bianca. Grandi e piccini potranno scoprirne il magico mondo fatto di parole, immagini, colori, storie.
Così la festa racconterà un’idea di teatro che è fatto di partecipazione, di condivisione, di appartenenza, e l’esperienza maturata a Nardò si è sempre caratterizzata per l’apertura e la collaborazione con le altre realtà culturali presenti sul territorio. Ma non è solo una partecipazione e collaborazione tra pari, un fare teatro che, così concepito, lo rende necessario. L’attività laboratoriale, la rassegna domenicale creano un identità ed un appartenenza che generano relazione, un esperienza che la festa del 25 novembre non può trascurare.