NARDO' - Per qualcuno è un sogno che diventa realtà, è un desiderio che dura da trent'anni: vedere questo bravissimo cantautore dal vivo, nel gioiello del Teatro comunale neritino. Non molti lo ricorderanno ma Sette Fili di canapa, Oceania, Il viale dei persi, Nina sono essenza di poesia tradotta in note.
9 aprile 1920, una pagina di storia che il Comune di Nardò ha voluto ricordare con il concerto del cantautore romano. Scopriamo insieme perché c'è questa ricorrenza.
Di Eulalia Mazzotta
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Mario Castelnuovo in concerto a Nardò al Teatro comunale, 9 aprile 2013 ore 21
Una pagina di storia che vide protagonista il popolo dei “ cafoni” , contadini che reclamavano il diritto a coltivare quelle terre incolte che, all’indomani del primo dopoguerra, il Governo aveva promesso loro.
La forza della disperazione e la lotta per il miglioramento delle condizioni economiche che unì cinquemila neretini nel sodalizio della Lega riuscì ad imporsi, sia pure per un solo giorno, in quel 9 aprile 1920, noto come il giorno della Repubblica di Nardò.
In un momento di grave difficolta economica e sociale il comune di Nardò ha voluto riprendere il filo della memoria e ritessere attraverso il ricordo di gesta eroiche la tela di un nuovo patto sociale promuovendo innanzitutto la memoria di eventi e protagonisti di quella lontana giornata.
“ L’esempio dei tanti che come Primativo e Giurgola , guardie rosse di una rivoluzione disperata inseguirono il sogno di una società più gusta,libera ed equa deve essere mantenuto vivo nelle coscienza delle nuove generazioni e tenuto sempre in conto da quelle più adulte.” ha dichiarato il sindaco Marcello Risi.
“ Il tempo” – continua – “ non può cancellare così fulgidi esempi di responsabilità politica e sociale . Viviamo oggi momenti molto difficili che impongono a tutti di riflettere sulla necessità di ricontrattare nuovi patti sociali per aprire il mercato del lavoro ai tanti giovani che purtroppo nel nostro paese sono disoccupati. La tragedia della disoccupazione, la sensazione di un futuro senza speranza tornano dopo un secolo ad essere ancora uno spettro per la democrazia che ,oggi più che mai, dobbiamo difendere nel segno di quei valori che la repubblica di Nardò volle affermare con coraggio e determinazione “.
Per tener viva la pagina di storia legata al 9 aprile 1920, l’Amministrazione comunale ha voluto proporre il valore universale della musica coinvolgendo in concerto a Nardò la voce di un cantautore romano come Mario Castelnuovo.
L’appuntamento è per martedì sera, 9 aprile 2013, alle ore 21 al Teatro Comunale. Il costo del biglietto è di cinque euro.
I biglietti saranno in vendita al botteghino del Teatro a partire dalle ore 18.00 di martedì 9 aprile.
E’ comunque possibile prenotarli presso lo stesso Teatro. Tel. 0833-571871
Il padre, Lodovico Castelnuovo, è un pittore; Mario, pur dipingendo per hobby, si dedica invece alla musica.
Viene scoperto da Amedeo Minghi, che gli procura un contratto con la It, l'etichetta di Vincenzo Micocci per cui incide lo stesso Minghi, che diventa produttore di Castelnuovo.
Nel 1981 esce il suo primo singolo “Oceania” che viene presentato in una competizione canora per scoprire nuovi talenti all'interno del programma Domenica in presentato quell'anno da Pippo Baudo; la canzone sul retro, “Sangue fragile”, vede Minghi come coautore della musica.
L'anno dopo Castelnuovo partecipa al Festival di Sanremo 1982 con “Sette fili di canapa”, brano che dà anche il titolo al suo primo album, ancora prodotto da Minghi, e che riscuote un discreto successo.
Nell'estate del 1982 Castelnuovo effettua il suo primo tour, insieme ad altri due artisti di etichette distribuite dall'RCA Italiana, Marco Ferradini e Goran Kuzminac: per il lancio della tournée viene pubblicato un Q Disc dei tre artisti, contenente un brano, Oltre il giardino, cantato insieme ed altri tre cantati singolarmente; la canzone di Castelnuovo è “Perché non sorridi?”.
Torna a Sanremo nel 1984 con quella che è sicuramente la sua canzone di maggior successo, “Nina”, contenuta nell'album dello stesso anno dal titolo Mario Castelnuovo, il cui testo è ispirato dalle vicende reali dei genitori di Mario, conosciutisi durante la Seconda guerra mondiale.
Nel 1985 pubblica l'album “È piazza del Campo”, che si discosta dalle sonorità dei dischi precedenti e che porta avanti una maggiore ricerca sonora, a cui fa seguito, nel 1987, “Venere” che contiene il brano “Madonna di Venere” presentato a Sanremo lo stesso anno; l'anno precedente partecipa invece come autore della canzone “L'uomo di ieri,” interpretata da Paola Turci, che Castelnuovo (che nel disco della cantante esegue i cori nel finale) eseguirà solamente dal vivo senza mai inciderla.
Il 1988 vede la pubblicazione del disco “Sul nido del cuculo”: nei cori è possibile ascoltare Mariella Nava, allora agli esordi, che suona anche il pianoforte e con cui Castelnuovo effettua il tour di quell'anno.
Nel 1991 pubblica la raccolta “Come sarà mio figlio” contenente tre brani inediti, oltre ai maggiori successi riarrangiati: è questo l'ultimo disco pubblicato dalla RCA Italiana.
Passato alla Fonit Cetra, pubblica Castelnuovo nel 1993, “Signorine adorate” nel 1996, e “Buongiorno” nel 2000.
Risale al 1994 la sua collaborazione con la Formula 3 (il cui batterista, Tony Cicco, ha suonato spesso con Castelnuovo sia in concerto che su disco): scrive infatti i testi per alcune canzoni contenute nell'album “La casa dell'imperatore”, “Come James Dean”, “Chiara dei lampi”, “Vicino e lontano”, “Allo specchio” e la title track, che racconta la vita di un extracomunitario che vive da barbone (la casa dell'imperatore del titolo e del testo è la Domus Aurea fatta costruire da Nerone a Roma), e che viene presentata al Festival di Sanremo 1994.
Nel 1995 scrive “Strega”, incisa da Alessandro Haber nel suo primo album, “Haberrante”; collabora inoltre con Umberto Bindi, scrivendo il testo di “Davanti all'orizzonte”, pubblicata postuma dopo la morte del cantautore genovese.
Del 2005 è, invece, il cd “Come erano venute buone le ciliegie nella primavera del '42.”
Nell'agosto dello stesso anno, la Torre torna a vincere il Palio di Siena dopo 44 anni. Castelnuovo, la cui madre è nativa di Celle sul Rigo, paesino della provincia senese, ha sempre seguito e amato il Palio (tanto da dedicargli una canzone e farla title track dell'album “È piazza del Campo” del 1985); in occasione di tale evento, Castelnuovo ha l'occasione di partecipare da vicino alla festa, grazie all'amico compositore e collaboratore Fabio Pianigiani, che è un torraiolo doc.
Insieme a lui, traendo spunto da tale evento, produce ed interpreta “Rosso fulmine”, canzone dedicata al Palio che i contradaioli della Torre utilizzeranno come colonna sonora durante tutta la festa, pubblicata su cd singolo.
Nella puntata di venerdì 24 ottobre 2008 del programma televisivo I migliori anni, condotto da Carlo Conti, ha presentato una versione acustica del suo brano più noto, Nina, ed ha annunciato la pubblicazione, nel mese di novembre, del suo primo romanzo, intitolato Il badante di Che Guevara; nello stesso periodo tiene alcuni concerti insieme a Edoardo De Angelis, con cui ha collaborato in passato cantando nella canzone del collega Rosso.
Il romanzo viene invece pubblicato a gennaio del 2009, e presentato mercoledì 21 gennaio alla libreria "Bibli" di Roma.