Il fascino e l’attualità di un classico della Letteratura portato in Teatro da Sebastiano Somma e Daniela Poggi: “A ciascuno il suo”, stasera a Nardò.
Per l’attore campano è un ritorno alle opere di Leonardo Sciascia dopo “Il giorno della civetta”, ma anche dopo tanta televisione che gli ha dato una popolarità senza confini.
“In teatro si torna sempre con enorme piacere – spiega – per sentire il respiro, l’umore, gli occhi della gente. Nel bel teatro di Nardò, dove i posti sono poco più di duecento, troverò persone la cui vicinanza le renderà ben disposte ad essere rapite da un percorso che parte dal testo e si unisce alle caratteristiche ed alla forza dello spettacolo, alla regia ed agli interpreti. Più si va nei teatri dove queste caratteristiche sono presenti e maggiore sarà la partecipazione degli attori che finiranno per parlare con l’autore stesso. Avviene una magia – continua Sebastiano Somma – quando, in un teatro, la parola dell’autore del testo, attraverso di noi, arriva davvero al cuore del pubblico. Per l’attore che ha questo desiderio forte, cioè di essere ascoltato e di catturare l’attenzione delle persone, un luogo che ha una forte tradizione teatrale, dove c’è gente che non vuole riscaldare una sedia, i teatri più piccoli sono l’ideale. La nostra parola arriva alle coscienze, lo vedrete”.
L’alchimia è anche l’impulso che dà agli attori la forza di girare l’Italia in lungo e in largo, portando con sé un messaggio, in questo caso quello di Sciascia che racconta dell’ipocrisia come di una legge non scritta, eppure trionfante. E poi di una nazione governata da gente equa e volenterosa ma che precipita in un gorgo di corruzione e di ignavia dove la Sicilia si fa metafora del mondo: ovunque la ragione dorme da tempo un sonno senza sogni. E sembra che Sciascia stia scrivendo ancora oggi le pagine di questo giallo.
“Al di là della freschezza del testo è il messaggio che rimane attuale – continua – e siamo fortunati di poter lavorare su un testo molto alto, intriso di messaggi forti. Parliamo di corruzione, di falsità, di poteri, di crisi di valori e della politica. Temi cari a Sciascia che sono di una attualità devastante”.
Magistrato integerrimo in “Sospetti”, avvocato degli ultimi nel “Caso di coscienza”, infine nelle vesti di Palatucci. Somma ama interpretare ruoli complessi ma dalla forte componente di umanità. “Il professor Laurana ha le sue debolezze – spiega l’attore – è condizionato dalla sua fragilità di uomo che lo porterà ad una sorta di corruzione morale. Ha la passione per le indagini e la ricerca della verità per lui è un modo per sentirsi investigatore, non ha un preciso movente etico”.
Sebastiano Somma, infine, ha un forte legame con il Salento per aver interpretato un mito per il meridione d’Italia: Federico II in diverse edizioni del torneo dei rioni di Oria.
“Già questo, che viene da molto lontano, è un rapporto solidissimo con questa terra che ha lasciato tante e importanti amicizie. I miei ritorni nel Salento sono caratterizzati, prima di ogni debutto o appuntamenti di lavoro, da tante strette di mano e incontri con amici salentini. Visite rapide ma che testimoniano rapporti radicati e fortificati sotto l’aspetto umano. Del resto la Puglia è una regione splendida e il rapporto che la vostra gente ha con la propria terra è unico. A me piace farne parte ogni volta che vengo da voi”.