DATEMI I … PIENI POTERI!* (E NON VE NE PENTIRETE)
Farò presto e bene. E’ urgente intervenire. C’è un progetto criminale in atto dietro la distruzione dell’ambiente.
E a soffrirne, oltre al turismo, è la nostra stessa convivenza.
Non è la prima volta che tocchiamo l’argomento e non ci stancheremo certo di insistervi. La novità – finalmente – è quella che vede qualcuno cominciare a parlar chiaro. Come nel caso di Maurizio Manna di Legambiente- Puglia che, senza tanti giri di parole, parla di mafia dei parcheggi e pastori; e anche pronto a dare le dovute indicazioni: “bisogna individuare i beneficiari di tanto disastro e agire di conseguenza”. Pesanti dichiarazioni a poche ore dall’incendio doloso che ha devastato oltre cento ettari di bosco e macchia mediterranea lungo la Baia dell’Orte, area Otranto. La lunga lista include l’incendio doloso alle porte di Serra degli Angeli, vicino a Porto Cesareo. Scoperti gli inneschi e i tizzoni ardenti di oltre venti ettari di verde.
Si tratta dell’opzione, anzi un vero progetto criminale teso a devastare il territorio per creare utilità di ogni genere. In questo caso, incendio doloso al pari di tanti altri, con un ben preciso obiettivo: creare “disponibilità” di aree da utilizzare in futuro, soprattutto nelle aree costiere, dove potranno essere ricavati parcheggi alla bisogna o forzare nel tempo i limiti imposti dai vari PRG . Non c’è fretta, basta aspettare. Ed è davvero incredibile come non si riesca a dare una lettura a questo fenomeno e si cincischi – suggerisce Manna - a prendere le misure necessarie. E, invece, volentieri si volge lo sguardo altrove, quando nei tanti (troppi) convegni che si tengono sul turismo amiamo soffermarci sul bel sole, sul mare e la cucina della nonna.
Anche per quest’anno, sul declinare della stagione estiva, si può già tracciare un primo bilancio che dovrà comunque essere aggiornato. E che riguarda il disprezzo per la natura e l’ambiente in generale. Con tutti gli …strumenti a disposizione. Uno di questi è certamente il fuoco, ma c’è chi preferisce spianare le dune per creare “spazio vitale” per parcheggi (il vero business del nostro turismo!), altri ancora a liberarsi del “fastidioso” ingombro del verde e far nascere dal nulla stabilimenti balneari. Peccato (per loro) che non abbiano traccia di autorizzazione.
Ma, ancora una volta, dobbiamo interessarci di Gallipoli e del suo turismo. Sotto il profilo della violazione di ogni regola elementare, non è seconda a nessuna. La lista è lunga, ma ci limiteremo a soltanto qualche nota. E, spiace dirlo, vorremmo chiederne conto al sindaco Stefano Minerva, oggi anche Presidente della Provincia di Lecce.
In ordine di tempo, il caso più eclatante, e anche di più, riguarda il mercato ittico, una sorta di terradinessuno. Realizzato per poche unità di pescatori. Una fortuna o un privilegio che non hanno saputo apprezzare se persino tra loro è scoppiata la guerra, con rivalità indotte da sopravvenute pratiche di ristorazione dichiaratamente fuori norma. Insomma, nessuna licenza e assenza di condizioni igieniche. Tutto abusivo e con l’aggravante che nemmeno il prodotto ittico in vendita fosse ben conservato, come è stato accertato dal blitz interforze di Guardia Costiera, Nas dei Carabinieri e Guardia di Finanza.
Ebbene, si tratta di una questione vecchia di almeno due anni, più volte denunciata e con nessun risultato ottenuto. La domanda (e che domanda!): come mai soltanto ora si è intervenuti, con il sequestro di tutte le apparecchiature (frigoriferi, ombrelloni, tavolini, sedie)? Questa cosa viene subito dopo il caos creato con le api-calessino. Rumorose, numerose e ingombranti. S’è scoperto anche in questo caso che molte di queste fossero abusive. Ma non era difficile accorgersene in tempo. Non avventuratevi, poi, dalle parti della Baia Verde e di altri lidi ben frequentati. Troverete sistematicamente i parcheggiatori abusivi ad aspettarvi al varco, così come all’Ospedale e ogni santo venerdì al mercato settimanale e – anche qui inspiegabile - allo stesso Porto, negli stessi orari durante i quali è attivata regolarmente la sosta a pagamento. Si può parlare di cecità collettiva.
Come si vede, c’è molto da fare. Sotto alcuni aspetti la situazione si è persino aggravata, cosa che fa constatare che il turismo è maneggiato da tanti furbi e rischia di cadere nelle mani di spietati personaggi, disposti a tutto pur di fare i propri esclusivi interessi. Fermiamoli!
P.S. Mi sono … accorto di aver usato la frase di Mussolini pronunciata il 16 novembre 1922. Fu il primo intervento da Presidente del Consiglio incaricato. Poi, in questi giorni, a distanza di 97 anni, ci ha pensato un noto politico nostrano (di cui in questo momento … non ne ricordo il nome), a riportarla in vita, senza far capire con quel pronunciamento cosa intendesse fare.
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LUIGI NANNI