REGIONALI - A NARDO’ AVVERTITA PICCOLA SCOSSA DI ASSESTAMENTO
IL DINOSAURO FITTO SULLE ORME DI EMILIANO
DESTRA COMPATTA E SINISTRA IN ORDINE SPARSO
Della serie: “in queste regionali si verificheranno cose che voi umani non avete mai visto!”. Già, una piccola scossa di assestamento è stata avvertita a Nardò, epicentro Palazzo di Città, con le sorprendenti dimissioni “per motivi personali”, dell’assessora all’Istruzione e Polizia Locale del Comune di Nardò Bernadetta Marini. Ringraziamenti e baci tra lei e il sindaco Mellone, ma può essere l’inizio di una bagarre che si prospetta senza eguale.
Per quello che s’è capito, la Marini al centro di un intrigo che la vorrebbe coinvolta e partecipe di operazioni “pro-Fitto”. Forse s’è sentita usata o non aveva voglia di esser chiamata in causa. Non mancherà una seconda puntata. Per la prima, chiaramente, c’è in ballo la conferma di Emiliano, rivitalizzato dalla cura anticovid (sua l’indovinata ordinanza di chiusura della regione nel periodo della max pandemia). Non sufficiente, comunque, per un recupero pieno. Già in precedenza in declino e poi stranamente sciatto nel periodo post, quando avrebbe dovuto accelerare e capire il pericolo in vista delle elezioni regionali.
E, invece, abbastanza piantato. Forse confortato dalla tenuta del governo nazionale e qualche generoso sondaggio che non si nega a nessuno. Sino a quando non è scattato l’allarme. Il tirammolla del centro destra sulla persona di Raffaele Fitto è cessato, col pieno accordo sul dinosauro magliese che tenta la scalata della regione Puglia. Questo dato, posto accanto all’altro che vede il centrosinistra, con o senza trattino (le parole che si usurano) diviso, con ciascuna componente che alza il vessillo del proprio candidato (Ivan Scalfarotto per Italia Viva, Antonella Laricchia per i 5S, senza dire della volontà di partecipare di Calenda e di qualcun altro), fa tirare la riga del conteggio che vede in questo momento Fitto stravincere con un vantaggio tra gli 8 e 10 punti. I sondaggisti non sbagliano. Emiliano farebbe bene a dargli credito.
Per meglio esplicitare la situazione, né il buon Scalfarotto, né la gentile pentastellata Laricchia (per non dire delle altre comparse) hanno una sola probabilità su cento di vincere. E dunque? Emiliano questa cosa la sa. E subito si è partiti col pressing sulle candidature-disturbo. C’è da giurare che non ci sarà il problema-Scalfarotto (il cinico Renzi troverà un accomodamento), semmai si presenterà con i 5S (dilaniati al loro interno), se non vorranno ritirare la loro candidatura. In questo malaugurato caso (soprattutto per Emiliano), si potrà anche non assistere allo spoglio tanto il risultato è scontato. A favore di Fitto.
Ed ora sotto con i proverbi: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Detto, s’intende, di Emiliano che negli anni della sua permanenza alla Regione (il Covid ha fatto capire che bisogna rimettere mano al Titolo V e togliere un po’ di potere a chi l’ha avuto in sovrabbondanza, causando danni non lievi), non ha certo brillato. Maestro insuperabile della cooptazione e del costruire ponti d’oro al “nemico”. Clamorosa a suo tempo la nomina a presidente dell’Acquedotto Pugliese di Simeone Di Cagno Abbrescia, proprio oggi al centro di un presunto scandalo che vede l’AIP (Autorità idrica pugliese) aver attivato “uno soltanto” degli otto interventi infrastrutturali per portare acqua e fogna in alcuni territori sprovvisti. E con la “coincidenza” che quell’intervento ha riguardato una contrada dell’area di Fasano dove sorge una villa riconducibile ad una società immobiliare di Di Cagno Abbrescia).
In queste ore Emiliano è seduto al suo tavolo di lavoro e di fronte ha il calendario che scarabocchia con la matita. Un po’ di conti, per capire che a luglio si farà poco, la macchina operativa non è ancora pronta. E farà molto caldo. Resta agosto e la gente, covid o non covid vorrà farsi un po’ di vacanze e forse non avere rotture di scatole. Non resta molto altro tempo per muoversi in campo aperto. E a questo punto, Emiliano spererà in Conte, il premier ( è vero anche il contrario), nell’alchimia politica di chi, improvvisamente, dovrà cambierà parere sulle persone e sostenere Emiliano, quando un minuto prima ( e per tutti cinque anni della consiliatura) l’ha pesantemente bersagliato.
Anche per gli evidenti errori commessi. Sanità su tutto (con, tra l’altro, la sanità territoriale kaputt) e per l’estate con questo strampalato provvedimento che per i 200 km di coste non ci saranno guardie mediche e soltanto cinque ambulanze! Si può risparmiare su questo? Anche altri settori languono, come quello agricolo, letteralmente in ginocchio e compromesso dagli errori fatti sulla gestione della xilella degli ulivi. Ma, si può dire, Emiliano si è dimostrato come quell’atleta (beh, ho esagerato, considerando che supera abbondantemente il quintale), che disputa qualche buona partita e poi non mantiene le promesse fatte. Cosa che si è verificata anche nel periodo post-pandemia, quando la regione col suo assessore di riferimento al turismo e attività produttive (ahi, Loredana Capone!) è stata colpevolmente assente nel varare un piano di rilancio del Salento e Puglia tutta quando, “tutti gli altri” consigliavano di passare le vacanze in Puglia. Cosa poi è successo? Niente che valga la pena raccontare. C’era tutto il tempo (già a marzo, aprile) per imbastire una buona campagna pubblicitaria con tutte le linee guida. Ma non una pagina su importanti quotidiani, né un passaggio televisivo (fatto, invece, dalle seguenti regioni: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), né l’intervento a favorire il trasporto aereo interno (e, pensate, con Brindisi aperto soltanto in questi giorni e con voli limitatissimi). Dei tanti soldi spesi a casaccio, qualcosa poteva essere messa proprio sul trasporto aereo e ferroviario, considerando che con Alitalia un’andata e ritorno Bari-Milano oggi costa la bellezza di 360 euro! (nello stesso periodo, invece, con un maggior numero di tratte, grandi affari per Ryanair e Easyjet).
Che errori! Eppoi ci si lamenta per lo scarso turismo e delle tante attività penalizzate(ma, come dicevo, altri si sono meglio organizzati). Purtroppo tutto oggi appare maledettamente in ritardo ed evidenti i limiti nella gestione del Covid (da sottolineare: con la Puglia strafortunata). Ora si vorrà capire cosa succede nei prossimi giorni ( al massimo un paio di settimane), perché poi, ove pure si realizzassero gli auspicati dietrofront pro-Emiliano, non è poi detto che l’elettorato risponda a comando, dovendo anche schivare l’impressione di un accordo costruito a tavolino e con le debite contropartite. Insomma, alla ricerca della …politica perduta.
Luigi Nanni