MACCHE’ IN RITARDO! A MELLONE L’OPPOSIZIONE “STA LLI TAE LU LLANZU”
Niente paura. Mellone è partito in quarta ma – dice l’opposizione - “rria sfirràtu”
Circola a Nardò una teoria un po’ casereccia, legata strettamente alle prossime elezioni comunali di primavera, sempre che non si debba ancora soffrire e, per conseguenza, metterle in discussione. Nel senso che potrebbero essere rinviate per l’emergenza sanitaria (maisia!), così come avrebbero voluto taluni, un buon numero, per le passate elezioni regionali, alle quali è stato imputata una percentuale di contagi, non si sa quanto significativa, che avrebbero colpito la Puglia e, ovviamente, anche quelle regioni dove si è votato. Acqua passata. In cosa consiste, invece, questa teoria? Si tratta di gara ad handicap. Ci spieghiamo meglio.
Di fronte al fatto che la squadra di Mellone ha già ipotecato la vittoria finale e lo annuncia con manifesti mai visti, nel senso del contenuto (si parla di “rivoluzione”, ma io conosco soltanto quella “d’Ottobre”) e delle dimensioni, XXXL, con silouette di suoi sostenitori con faccioni rassicuranti sulle plance “a perpetuo” (quanto costa tenerli?), l’opposizione ha visto e lasciato fare, convinta di risalire la china, vincere e riuscire a spodestare il “Duce”. E non si preoccupa certo di questa gara ad handicap, concedendo a Mellone “lu llànzu”, il vantaggio che si riconosce a chi è manifestamente inferiore e al quale quel vantaggio non servirà ad emergere.
Sapete cos’è “Lu llànzu? Forse sì, forse no (per i più giovani). Si potrebbe tradurlo col significato di dare un vantaggio ad altri, metterlo in condizione favorevole rispetto all’altro. Succedeva soprattutto nella corsa, amatoriale quando c’era qualcuno più forte di altri. Ci si metteva d’accordo come fare, quanti metri concedere.
Ebbene, “questo” atleta speciale partiva distanziato dagli altri (no, non c’era allora il Covid), tanto avrebbe recuperato presto lo svantaggio e vinto. Succedeva di frequente e ricordo da ragazzi la competizione col mio amico Gino Stiffi. Troppe sconfitte, lui troppo forte e veloce per batterlo con le sue lunghe leve.
Insomma, è come se il bravo atleta (cioè, l’opposizione) dicesse ai melloniani: “ fucìti, fucìti, tantu poi bbi rriamu e bbi lassàmu addhètu”.
Un po’ di dialetto ci aiuta a esprimerci con maggiore efficacia e permette di rammentarvi che in questi giorni è uscita la notevole opera “Il Vulgare Neritino” – Vocabolario etimologico del Dialetto di Nardò”, opera di Enrico Carmine Ciarfera e Mario Mennonna.
Si diceva, i melloniani “Onu già mpistàtu” Nardò di manifesti – viene detto in giro - e intendono campare sullo slancio delle ultime elezioni regionali. Cosa fa l’opposizione? Non si preoccupa. Le piace giocare ad handicap. Avete mai visto in Tv la gara di due ciclisti su pista? Si studiano sin dall’avvìo, uno segue l’altro, non vogliono stare appaiati. Di solito si preferisce stare dietro, di spalla dell’avversario. Per studiarlo, sorprenderlo e poi batterlo sul filo di lana. Questo intende fare a Nardò l’opposizione di Mellone.
Però, attenzione! Non deve saperlo nessuno. L’opposizione lo ha confidato ad amici di vecchio corso che sono tenuti al segreto. L’opposizione ha poi preparato anche un Cavallo di Troia, un po’ più grande del Toro situato all’ingresso della città, capace di contenere tutti i protagonisti della contesa. Ignoto il luogo dove verrà piazzato, ma probabilmente non si avvarrà di questo inganno così manifesto, e preferirà mettere in atto la sua gara ad handicap nella quale consegue i risultati migliori.
Ci sono comunque saldi punti di partenza: Mellone ha segnato sulla sua agenda: “Pippi Mellone Sindaco di Nardò” 2021, ma non sa che dall’altra parte scalpitano ben cinque bocche da fuoco, pronte a sparare (metaforico). Tante, infatti, sono i candidati a sindaco. Certamente troppi. Si riuniscono e ancora si riuniscono. Un veto di qua e uno di là, tanto per dare l’idea della situazione. Dal bussolotto, comunque, dovrà uscire il nome. S’è appreso, poi, non quello dell’avvocata Anna Sabato, coinvolta “a sua insaputa” e fortemente infastidita.
E’ il tenore della sua precisazione, troppo lunga e forbita. Ora sono rimasti in quattro. Poco danno, comunque, e se qualcuno osa obiettare che sono in ritardo, mostra di non capire la politica cittadina.
Insomma, siamo soltanto agli inizi ed è presumibile che tutta questa attività possa produrre un numero di concorrenti e liste da sballo. Prepariamoci, dunque, e osserviamo, noi soprattutto che non siamo in prima linea. Potendo anche dare qualche raccomandazione, prima ancora che ci degnino di attenzione e chiedano consigli.
Primo. In caso di rinvio delle elezioni vorrà dire che stiamo anche peggio di adesso. Scongiuri. A Mellone il Governo concederà un paio d’anni … gratis. Secondo. Mettete in testa (la vostra) il nome di chi intendete votare e amen. Terzo. A chi vi chiede il voto per tempo e a questi non potete proprio dire di no, mettete le mani avanti, affinchè questo amico stretto non pretenda troppo.
“Ndi spartìmu li voti”- direte - è l’espressione giusta. “Un voto è assicurato. “O jò o mugghierìma”. Per i più ostinati, invece, a quelli che conosci o nemmeno di vista, che ti pedineranno fin sotto casa e riempiranno nottetempo di volantini la buca delle lettere per strapparti il consenso, potrai sempre cavartela bene, con cortesia.
Incontrandolo, mostrerai sorpresa e tuttavia ti interesserai della scelta fatta, di essere in lista. Dovrai dirgli che, purtroppo, non potrai votarlo. Visivamente gli mostrerai dispiacere ed è per questo che nel frattempo ti sarai dotato di una frase cult, formidabile, “ci l’èra sapùtu prima”. Non ce n’è una migliore.
LUIGI NANNI