NARDO' - CLAMOROSO! SCOPERTO PERCHE’ L’OPPOSIZIONE NON PARTECIPERA’ ALLE ELEZIONI DELLA PROSSIMA PRIMAVERA
Finalmente è tutto chiaro. Dopo un lungo periodo di tribolazione durante il quale ci arrivavano notizie confuse e anche contraddittorie, ora sappiamo tante cose, davvero molto più chiaro di quanto ci viene detto ogni giorno dalla decina di case farmaceutiche che ci hanno preparato il vaccino anticovid. Ci riferiamo all’incredibile (ma no, di più!) situazione in cui versa Nardò, alle prese con le prossime elezioni amministrative di primavera che, sintetizzando, avrebbero avuto come obiettivo da parte dell’opposizione l’attacco al potere assoluto di Pippi Mellone che, da parte sua, si è “confermato” “Sindaco di Nardò 2021”. Come in una dittatura centrafricana. E l’ha pure scritto a caratteri cubitali.
Quel suo gigantesco manifesto nel quale s’incorona è forse distopico, fuori tempo, oppure “Pippi” ha preso atto della situazione? Quesito retorico, poiché si è venuto a sapere che il sindaco è stato informato dalla sua opposizione ( a voce e poi per iscritto), che non vorrà dargli fastidio e nemmeno preoccupazioni, decidendo pertanto in una recente riunione (voto all’unanimità!) di disertare le urne e restarsene a casa. Quel manifesto, dunque, che molti hanno criticato, è invece una meritoria opera di informazione. La collettività deve sapere chi governerà nei prossimi anni e “Lu Pippi” ha provveduto a farlo.
Ci sono comunque altre ipotesi in campo, più benevole, come quella che ha visto l’opposizione essere “scirratizza”. Pensate, ha scordato l’anno delle elezioni! Voi direte che non è possibile, che è una burla, che è incredibile. E, invece, non è così! Quante volte avete mancato l’appuntamento dal dentista? E quell’altra visita che si era prenotata per tempo? O l’importante ricorrenza dei cinque anni di matrimonio? (vostra moglie non vi ha parlato per una settimana). Sono cose che succedono.
Segni col pennarello l’appuntamento sul calendario, poi volti pagina e addio, che dimenticanza! Ed è quello che è successo all’opposizione. Poi, la memoria improvvisamente ritorna, ed è successo proprio quando alcuni suoi componenti ritiravano una pizza da asporto. Ma con quale risultato? Fuori tempo massimo, come per il ciclista che viene escluso per aver superato in quella gara il tempo massimo (che è tanto!) concessogli dal regolamento. Troppo tardi per mettere in moto la macchina. Frittata già fatta. Dove vai a cercare le centinaia di cavie da far entrare in lista e sottoporre al voto? Di qui, la resa.
Non era molto chiaro, invece, se ci fosse di mezzo anche un’interdittiva, almeno quella che subito ci viene in mente. E che sarebbe partito dall’alto il divieto per l’opposizione di partecipare alle elezioni. S’intende, un divieto come tanti, compreso quelli che il Cts (comitato tecnico scientifico) si appresta a imporre con il prossimo dpcm. Fatemelo però spiegare. Tutti sanno dell’interdittiva antimafia, cioè quel provvedimento del giudice amministrativo, del prefetto, verso persone ritenute collegate alla mafia ecc. Succede, purtroppo, in tante parti d’Italia. Ovviamente qui la mafia non c’entra nulla.
Ma - s’é saputo - c’è una variante della misura interdittiva che resta in piedi con altra causale o motivazione ed è quella che avrebbe portato ugualmente ad escludere l’opposizione nella prossima competizione. Abbiamo chiesto lumi, tanto clamorosa ci era sembrata. Bocche cucite e provvedimento reso noto-ci dissero- a tempo debito. E, comunque, siamo poi riusciti a scoprire qualcosa, facendo leva su amicizie nell’ambito del cerchio prefettizio. Ci è stata consentito soltanto una rapida occhiata, sufficiente però per scorgere un paio di timbri in testa alla pagina, poi curiose parole in grassetto come “considerato”, “rilevato”, “constatato”.
Riuscimmo a leggere: “confusione persistente e mancanza di risolutezza da parte… (peccato, due parole illeggibili, inchiostrate male). Quindi – per conseguenza – non pronti a governare” C’era una seconda pagina, ma a quel punto, anche perché sollecitati dal custode, ci sono caduti gli occhiali sotto i piedi, si sono rotte le lenti e non siamo più riusciti a leggere nient’altro.
LUIGI NANNI