PUGLIA - SUI VACCINI TIGGI’ E GIORNALI CI BOCCIANO!
Nessuno dei Nostri prende la parola. “Non è successo niente”
I pugliesi si sentono presi in giro e non faticano ad appurarlo. Davvero, non è la prima volta. Non sono voci di corridoio o illazioni, poichè si scopre che in questo momento la Puglia è il vero punto debole del piano di vaccinazione italiano. Che semplicemente non sta funzionando. E, per noi, oltre a noi stessi, lo scoprono la stampa, il web con i suoi canali dedicati, rilevatori indipendenti. Insomma, la Puglia in coda, nonostante la task-force messa in campo di un assessore ad hoc della sanità, voluto fortemente da Emiliano e poi votato dagli innamorati dell’immagine. Non ci interessa nemmeno sapere che ne abbiano chiesto le dimissioni. Come vedete, non facciamo nemmeno il nome. Quello che segnaliamo, invece, è lo stupefacente silenzio su queste notizie. Che, sono, poi, fatti concreti. Non s’è sentita una sola spiegazione, né commento. E perché, poi ? Non c’è nessuno che lo fa, non gli tocca farlo, nemmeno dire che possa avere sbagliato, nemmeno un po’. Invece, pura casualità.
Le cose non vanno certo bene e i cittadini lo vedono ogni giorno dalla loro condizione di spossatezza, letteralmente ubriacati da dichiarazioni anche controverse, misure illogiche, adozione di circolari e ordinanze anche in contrasto con quanto veniva fatto a livello centrale. Insomma, s’è subito di tutto, ma almeno che venisse indicata in lontananza la via d’uscita, con le vaccinazioni che dovevano far parte del piano decisivo contro la pandemia. Purtroppo non s’è visto. Forse si rimedierà, ma questo vorrà dire che si sarà perso tempo prezioso e incorsi in conseguenze. Non si tratta che aspettare che le cose migliorino, non c’è altro da fare. E’ l’espressione rassegnata che è sulla bocca di tutti. Come vedete, la fiducia non è mai venuta meno, ma l’affidarsi dovrà pur essere ripagata da atti di responsabilità. Faremo la nostra parte, ma chi di dovere ha la responsabilità non tanto di trasmetterci un futuro palingenetico, quanto di non farci cadere nello sconforto più cupo.
Qualche spiegazione dovevamo comunque pretenderla. Che non c’è stata, come quella di aver trascurato la vaccinazione delle categorie più a rischio (ad esempio, i settantenni in coda, con percentuale risibile, vicina al 3%!). Si migliorerà. E’ certo, però, che tante questioni restano in subordine, la conduzione autoritaria della pandemia ha come annichilito le stesse istanze dei cittadini, li ha tenuti sospesi in attesa di un futuro che comunque dovrà esserci. Certo disamorati di una politica che appare inconsistente, “in sonno”, senza capire come mai possa rivitalizzarsi. Se, vale come esempio, metterà in atto un piano per lenire le forti diseguaglianze sociali, se questo sbandierato piano-green possa un giorno partire davvero, se (al di là di quanto meritoriamente fanno le Forze dell’ Ordine), si vorrà impegnarsi sul fronte del crimine organizzato (qui in Puglia abbiamo una delle mafie più feroci, la cosiddetta “garganica”, nel foggiano.
E, poi, sta succedendo un pericoloso fenomeno. Proprio perché tutti concentrati sul covid, abbiamo smesso di interessarci ad altro, che pure ci appartiene. Forse anche a curarci, a far studiare i ragazzi, a stigmatizzare scandali (anche in …altissimo) e ruberie varie ai quali ci siamo assuefatti, stavolta sì vaccinati, ma all’indifferenza. E annichiliti, come serve all’autorità variamente dispiegata, ma che talvolta declina ogni responsabilità rispetto allo stesso suo ordinamento. Insomma, la prospettiva non può essere annichilimento e rassegnazione. Nostri.
Per il resto (?) accontentiamoci di quello che passa il convento. E’ il caso di una giustizia che – dicono – deve essere profondamente riformata e non viene fatto. Intanto gira a vuoto e perde tempo a rincorrere l’ottuagenario Berlusconi per il pruriginoso Ruby ter. Davvero, a chi serve tutto questo? Agli allocchi? Non succederà niente, come sempre. Poi la stessa giustizia fa un altro salto e si avvicina a Salvini per l’accusa (fondatissima) di aver tenuto in mare e per giorni centinaia di migranti. Navi Sea Watch e Diciotti, per la cronaca. Ma il magistrato si è già espresso per il non luogo a procedere. Davvero banale pensare che potesse succedere qualcosa di diverso. E facciamo un ragionamento terra-terra: potrebbero mai condannare Salvini che, in diarchia con Draghi, oggi comanda l’Italia, che deve uscire dalla pandemia, che ha bisogno di queste persone, che deve rassicurarne altri, che non ha tempo da perdere, che si impegnano allo spasimo, che non può cadere il governo per questo, ecc. ecc.? Insomma, la “Ragion di Stato”, come affossatrice di diritti.
LUIGI NANNI