NARDO' - Non si può certo affermare che il nostro caro e vecchio Orco sia un "grillino" e men che meno un "melloniano".
Eppure dentro questa notizia leggerete cose che voi umani avreste potuto solo immaginare.
Cominciamo con un dato: poche volte s’è vista una manifestazione più affollata di quella svoltasi sulla scalinata del Comune venerdì scorso. Inferiore soltanto a quella enorme per la salvezza dell’ospedale, vescovo in testa. Sappiamo, poi, com’è andata. Male, e per Nardò non c’è stato più niente da fare.
Stavolta, si parlava di tasse e mancanza di lavoro, di sprechi e opportunità che non si riesce a cogliere. Organizzata dalla Comunità Andare Oltre e Movimento Cinquestelle, Nardò ha risposto, al di là delle appartenenze politiche (perché non tutti hanno una tessera in tasca) per capire quanto è successo in questi giorni, con l’aumento dell’Irpef dallo 0,5 allo 0,8 per mille e IMU seconda casa dal 9,6 al 10,6 per mille. Il massimo di quanto la legge consentiva.
Manifestazione condita anche con quelle che sono state definite “leggerezze imperdonabili” come per la vicenda dei passi carrabili e delle centinaia di bollette fasulle di gente che il passo carrabile nemmeno l’aveva oppure, diligentemente, aveva pagato per tempo e questo non era nemmeno bastato. Vade retro Cerin!
I partecipanti alla manifestazione erano davvero eterogenei; probabilmente molti di quelli non s’interessano di politica, detta in senso stretto, ma stavano là per un qualche motivo. Qualcuno ha parlato di manipolazione. Difficile da sostenere. Curiosità, interesse?
C’era di tutto, a cominciare da gente comune, artigiani, studenti, giovani diplomati e laureati senza lavoro, pensionati, piccoli imprenditori con serie difficoltà. Una presenza che esprimeva visivamente un concentrato di rabbia e tensione. E con l’aggiunta che, stante la difficile situazione economica e sociale, nemmeno promesse si riuscirà a fare. Visivamente, poi, ha colpito il crollo nervoso di un giovane disoccupato con figli.
Lo hanno fatto parlare, ha emozionato, lo hanno applaudito. Con l’amministrazione Risi sul banco degli imputati (attacchi di durezza inusitata e concentrici, cominciando dal primo cittadino per comprendere tutto l’apparato dirigenziale. Un vero tiro al bersaglio).
Una trovata teatrale è stato poi l’elenco recitato ad alta voce da Pippi Mellone, una sorta di gogna di antica memoria, di quei consiglieri (ovviamente, della maggioranza), che avevano votato il bilancio di previsione decembrino. Si sono ricordati i proponimenti della campagna elettorale: a cominciare dal primo adempimento della gara per la raccolta dei rifiuti, procedendo invece di proroga in proroga. Con quale risultato? Che Nardò paga la spazzatura più cara di tanti altri comuni e miseramente si attesta al 12% per quanto riguarda la raccolta differenziata (le previsioni erano ben altre). Altro risultato? La spazzatura per Nardò aumenterà e sarà la Regione a intervenire, per l’appunto, con la cosiddetta “ecotassa” (per inciso, molti comuni della provincia di Lecce hanno fatto meglio di noi).
A tal proposito s’è ricordata ancora una volta la paradossale vicenda della discarica di Castellino che ha ammorbato Nardò per anni, non ricevendo un soldo dai tanti comuni, una quarantina, che conferivano nella nostra discarica. Nardò non ha mai reclamato il dovuto. Alla fine, tutto è andato in fumo.
Lo stesso Commissario Prefettizio del tempo Nicola Prete calcolò l’aggio che sarebbe dovuto toccare a Nardò: ben 700 milioni di lire. Qualcuno deve aver sbagliato.
Probabilmente per rendere appetitosa la serata, gli organizzatori della manifestazione anti-tasse hanno messo in fila le voci “calde” della protesta. Ciascuno per la sua parte ha voluto rendere decifrabile quello che per molti non lo era. E stigmatizzando la mancanza di comunicazione di Palazzo Personè, che ha aggravato tutto, parlando di caffè e affini (“bravamente”, dicendo sempre di tasse, che si tratta dell’aumento di “un caffè al giorno” (esempio definito inutile e sbagliato).
Come per la piaga degli affitti o il ritardo a imbastire una politica per il risparmio energetico (così Casili).
La risposta da parte dell’amministrazione non s’è fatta mancare per bocca del sindaco che, bollando la manifestazione, ha puntigliosamente difeso le ragioni dell’aumento.
“Inevitabile” – è stato detto - per le minori risorse in cassa a causa della legge di stabilità, rivendicando la cura da cavallo dei conti per rimettere le finanze in sesto. Come si vede, ciascuno fermo sulle proprie posizioni, apparse inconciliabili. Gli organizzatori si sono detti soddisfatti della riuscita della manifestazione e minacciano di farsi sentire. Questo per quanto riguarda le appartenenze.
Per il resto si scopriva nel volto e nelle parole di tanti la preoccupazione per un difficile futuro. A questi e a tutti indistintamente, da parte del “Nanni Orco” vanno gli auguri di Buone Feste.
LUIGI NANNI