NARDO' - Razzia di rame rossa nelle campagne di Nardò. Presa di mira la zona tra Nardò, Copertino e Galatina. Quasi incredibile quel che succede a ridosso della zona industriale con due pali della "Telecom" abbattuti per sfilare i preziosi cavi telefonici. Il taglio netto alla base dei sostegni non lascia dubbi: sono intervenuti con le motoseghe.
Una seconda segnalazione simile arriva da contrada "Pendinello", zona opposta alla prima: anche qui dieci pali sono stati tagliati. Ed è allarme anche nelle aziende agricole, colpite duro nella notte tra mercoledì e giovedì scorso.
In contrada Farina, i ladri di "oro rosso" hanno assaltato tre diverse realtà imprenditoriali in poco meno di quattrocento metri. L'obiettivo dei malviventi è solo il rame. Nessun altro oggetto, infatti, è stato rubato. Il rischio corso dall'uomo, oppure dai diversi componenti della banda, è stato altissimo.
Nei tre casi registrati, infatti, hanno maneggiato cavi ad alta tensione senza prima staccare l'energia elettrica.
In buona sostanza, i tecnici intervenuti dopo la scoperta dei proprietari hanno spiegato che gli autori del gesto potevano subire una scossa elettrica mortale. Il blitz si è probabilmente verificato nelle notte tra mercoledì e giovedì. Sono stati tranciati cavi elettrici di ogni tipo con la finalità di recuperare quanto più rame possibile. E quale miglior soluzione se non le pesanti componenti elettriche che dai quadri di comando scendono nelle profondità sotterranee dei pozzi?
Così è stato. In tutti e tre i casi sono stati tagliati cavi dal diametro di almeno tre centimetri. Il bottino, però, si è rivelato meno ricco del previsto a causa dell'impossibilità di sfilare tutti i filamenti di rame perché ancorati nel cemento.
I ladri sono riusciti a portare via solo poche decine di metri di cavi.
Il danno arrecato, invece, è alto. I titolari delle attività dovranno ripristinare gli impianti con nuovo materiale, nuovi lavori e in tempi brevi. Le attività agricole sono già iniziate e non si può fare a meno di irrigare, nemmeno per poche ore.
Nuovi costi, questa volta imprevisti, e nuove polemiche per la mancanza quasi totale di controlli sul territorio.