NARDO' - Una recente indagine sul "sommerso" nel turismo ci restituisce un'immagine inedita del nostro territorio. Due milioni di visitatori sono un dato realistico? E quanta ricchezza generano? Potrebbero consentirci di vivere agiatamente di turismo? E chi paga le "conseguenze" di questo straordinario afflusso di persone, tipo il costo per lo smaltimento della spazzatura? Ovviamente tutti i contribuenti, ma ciò è giusto? Sicuramente si tratta di un buon punto di partenza per una discussione seria sul turismo di casa nostra. Anche per affrontare il discorso della ospitalità, dell'albergo diffuso (che, evidentemente, è già realtà) e della necessità di nuove strutture ricettive.
Città affollata di ospiti, nei giorni scorsi per i riti della Settimana Santa e ieri per la pasquetta, ma se si volesse conoscere quante sono state le presenze e si disponesse del dato ufficiale, che peraltro non c’è, bisognerebbe moltiplicarlo per 5 o su di lì per avvicinarsi a quello reale, visto che per ogni ospite presente in Puglia (tutta, senza eccezioni) ve ne sono 5,6 non rilevati.
Per passare dalle statistiche ai numeri, le presenze non rilevate in valori assoluti «privilegiano» i centri turistici della provincia di Lecce, atteso che al vertice della classifica regionale vi sono Ugento, con 2 milioni 768mila 772 ospiti, Gallipoli (2.113.748), Vi e s t e (2.086.653) e Nardò (2.065.929), mentre Melendugno è decima (1.534.819).
I dati sul «sommerso» nel settore ricettivo sono ufficiali, forniti dalla Regione, a seguito dell’indagine effettuata dalla società Mercury per conto di Pugliapromozione, e confermano (il moltiplicatore è identico) quelli relativi a Gallipoli, elaborati e pubblicati nel novembre 2011, che aveva assunto a base del conteggio il volume di rifiuti prodotti nei diversi periodi dell’anno.
Proprio tale indicatore è stato adoperato dalla società Mercury, che ha elaborato i dati forniti dall’assessorato regionale all’ecologia, integrati da quelli Istat sui vacanzieri, sulla vendita di giornali e sui movimenti bancari monitorati dalla Banca d’Italia, e ricorrendo a correttivi di carattere geografico e demografico.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica sulle presenze, Vieste precede Ugento, Otranto, Peschici, Bari e Gallipoli; ma se i dati sono elaborati con il «sistema rifiuti», Vieste (3.994.266 presenze) e Ugento (3.575.939) si confermano al vertice, ma seguite da Gallipoli (2.606.672), Ostuni (2.494.239) e Nardò (2.339.200).
Mal comune, mezzo gaudio? Proprio no. Semmai, problema comune che presenta notevoli risvolti di carattere finanziario, perché circa 2 milioni di ospiti che sfuggono a qualsiasi rilevazione, alimentano l’evasione fiscale delle case-vacanza (quelle non censite, ovviamente), che interessa tutti i cittadini del Belpaese in quanto contribuenti, ma riguarda poi ciascun residente nei centri partecipi del fenomeno.
Ciò, in generale per gli oneri direttamente riconducibili alle maggiori presenze, e poi in relazione all’applicazione dell’imposta di soggiorno, che a Gallipoli esordirà dal terzo sabato di giugno (e sarà applicata fino al terzo sabato di settembre). Ed è evidente che i dati confermati dalla Regione rendono la lotta all’abusivismo ricettivo una priorità assoluta.