NARDÒ - Buono l'intento, pessimo il percorso intrapreso, ancor di più i possibili risultati. Scendono in campo anche gli attivisti del MoVimento5Stelle sul "bando selvaggio" inerente la gestione del parco di Portoselvaggio. "Con riferimento al Bando di gara “CIG 49759961CD” il Comune di Nardò intende dare in concessione per cinque anni i servizi di gestione turistica del Parco di Porto Selvaggio, mediante l’allestimento della Masseria Torre Nova e della Casa del Capitano".
Il bando è stato pubblicato il 13 Marzo 2013 e fissa al 10 Maggio 2013 il termine di scadenza per la presentazione delle offerte da parte delle aziende interessate.
I cittadini del MoVimento Cinque Stelle ritengono positivo il voler affidare l’intera gestione delle attività di promozione turistica a un unico soggetto mediante un bando che unisca insieme allestimenti delle strutture ricettive e servizi offerti, in quanto ciò semplifica la relazione tra fornitori e fruitori del Parco e pone le basi per il salto di qualità che tutti si aspettano ormai da anni.
Tuttavia il bando di gara presenta due importanti caratteristiche che hanno sollevato la sacrosanta protesta di operatori e aziende locali (guide turistiche, tour operator, associazioni varie).
In primis i numerosi vincoli di carattere economico che si rivelano astronomici e sproporzionati alla realizzazione di quanto viene richiesto.
Più che testare le capacità economiche si pone in una situazione di netto vantaggio le grosse realtà a scapito delle piccole e medie imprese che stanno morendo giorno dopo giorno.
La possibilità offerta nel bando di associarsi in consorzi, in modo tale da superare le soglie di fatturato richieste, non trova alcun fondamento nella realtà vissuta dai piccoli operatori del settore che da anni ormai guidano i turisti nelle visite all’interno del Parco di Porto Selvaggio.
Il risultato è quello di stringere la cerchia dei partecipanti a poche grandi imprese, sicuramente a scapito dell’economia locale già provata a causa della crisi economica globale, peraltro in netta controtendenza rispetto al modus operandi di altre amministrazioni più virtuose e più attente alla tutela delle economie locali.
L’altra questione è l’ormai famoso art. 7 del capitolato speciale d’appalto che garantisce a chi si aggiudica la gara la possibilità di gestire i servizi ai turisti in maniera “esclusiva”.
Per fortuna non esiste ad oggi una legge nazionale né tantomeno regionale che supporti simili condizioni, allo stato attuale la Regione Puglia, per il tramite delle Provincie, chiede solamente che le guide turistiche siano abilitate all’esercizio di tale attività ai sensi e per gli effetti della l.r. 25.05.2012, n.13 e ss.mm.ii. e del Regolamento regionale del 03.10.2012, n.23 e ss.mm.ii.
Inoltre, l’idea dell’esclusività è dannosa sotto tutti i punti di vista, in quanto oltre ad ostacolare chi ha investito tempo e denaro per acquisire una professionalità nel turismo, riduce drasticamente l’offerta di servizi ai numerosi turisti che nel periodo estivo prendono d’assalto il nostro Parco.
Il bando ci fornisce l’approssimazione amministrativa che governa gli EE.LL.
Occorre ribadire che il Parco è privo degli strumenti di attuazione previsti dagli artt. 20-21-22 della l.r. 19/97, ossia:
1) Piano territoriale dell'area naturale protetta;
2) Piano pluriennale economico-sociale dell'area naturale;
3) Regolamento dell'area naturale protetta.
Strumenti contemplati e previsti anche dalla legge istitutiva del Parco (l.r. 15.03.06, n.6).
La predisposizione di tali strumenti di attuazione sarebbe dovuta essere a carico dell'ente di gestione, individuato, dalla legge, nel comune di Nardò, "entro e non oltre centottanta giorni dalla data di insediamento degli organi di gestione", come prescrive l'art. 20 della predetta L.R. 19/97.
A distanza di sette anni l'ente di gestione non ha prodotto nulla, dunque il detto Ente di gestione dovrebbe essere commissariato poiché totalmente INERTE ED INADEMPIENTE.
Inoltre la proposizione di un bando di concorso nella totale assenza di tutti gli strumenti di attuazione suscita non poche perplessità, anche perché ci si trova davanti ad un'area protetta priva di regole.
Nel frattempo si è costituito un comitato spontaneo di associazioni neretine pronte a dar battaglia sulla questione.
Si avanza sin da ora riserva di proporre una diffida al comune di Nardò nella sua qualità di Ente di gestione del Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, estesa per conoscenza agli assessorati competenti della Regione Puglia e della Provincia di Lecce tesa ad ottenere un provvedimento di revoca del bando siffatto oltre che l’immediata predisposizione degli strumenti di attuazione previsti dalla legge.
La nostra proposta è quella di permettere a tutti di svolgere liberamente la propria professione e investire l’azienda che si dovesse aggiudicare la gestione di Porto Selvaggio del ruolo di supervisione e organizzazione (e non soppressione) di tutti gli operatori del settore.
La speranza è che tutti si impegnino e lavorino insieme per fare di Porto Selvaggio una meravigliosa Risorsa e non un oggetto di contesa o speculazione.
Auspichiamo in tal senso una resipiscenza dell’Amministrazione in modo da modificare quanto prima i punti critici del Bando di gara in questione e/o revocarlo in toto.
MoVimento Cinque Stelle Nardò
Riunioni settimanali il martedì ed il venerdì alle ore 19:30, in via Gentile 18.
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