NARDO' & GALLIPOLI - Una premessa prima di leggere questo pezzo che riguarda il fermo "no" del sindaco di Gallipoli al trasferimento degli uffici giudiziari a Nardò.
La solita politica delle banane, che tra i neritini attecchisce benissimo, attribuisce alla stampa la colpa di aver rivelato che il tribunale gallipolino potrebbe essere soppresso. Come se su un argomento come questo potesse esistere il fattore sorpresa e chiudere Gallipoli in una notte, di nascosto. Per comodità di tutti ripubblichiamo il video in cui il presidente annuncia i motivi della sua visita e parla della possibilità di accorpare due sedi. A meno che non voglia accorpare a Nardò quella di Tricase (!) ci pare evidente quale sia il normale sviluppo della situazione. Non ci vuole Nostradamus per intuirlo, insomma.
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LO STATO DELL'ARTE
Sul posto il presidente del Consiglio comunale Antonio Tiene, il sindaco Risi e il vice Falangone. Poi i consiglieri comunali Salvatore Antonazzo, Antonella Bruno, Pippi Mellone, Andrea Frassanito, Maria Antonietta Coppola, il delegato Oua Giuseppe Bonsegna.
Una visita foriera di buone notizie per la sezione staccata del tribunale di Nardò: il presidente Mario Benfatto ieri mattina ha effettuato una lunga ispezione, perché di questo si è trattato, per verificare la qualità complessiva della struttura. E' prematuro per dirlo ma l'impressione è che la sezione di Gallipoli verrà accorpata a quella neritina in brevissimo tempo così da mantenere in vita il tribunale a Nardò e scongiurare il trasferimento a Lecce, a lungo temuto.
Il primo aspetto che il presidente del tribunale ha voluto verificare è stato quello degli archivi che si trovano al piano interrato e questo la dice lunga sulla necessità effettiva della visita di ieri mattina: servono spazi per trasferire, oltre al personale, anche faldoni e pratiche.
Poi, una volta visitate le aule – due molto grandi per le udienze civili e una per le penali nell'enorme padiglione centrale sormontato da una cupola avveniristica, poi le altre al piano superiore – ha fatto i complimenti al sindaco Marcello Risi che lo ha accolto insieme al vice Carlo Falangone e a diversi consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza. Le felicitazioni di Benfatto hanno riguardato non solo l'ottima condizione complessiva del tribunale neritino ma anche il buon comportamento della precedente amministrazione comunale, guidata da Antonio Vaglio, sotto la quale l'edificio è stato completato e inaugurato alla presenza dell'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Parole che sono parse un buon viatico verso il progetto di accorpare le due sezioni che dovranno servire un grande bacino d'utenza: 75mila abitanti per Nardò e paesi di riferimento più i 60mila di Gallipoli. Per Risi è tempo di parole di ottimistica prudenza: “la nostra Città ha tutte le carte in regola per candidarsi quale seconda sede del Tribunale. L'amministrazione comunale farà tutti gli sforzi, compresi quelli di carattere finanziario, perché Nardò conservi Tribunale e Giudice di pace”.
Un momento che ha visto anche l'opposizione al fianco del sindaco: “Il presidente si è dimostrato sorpreso dalla grandezza dell’edificio e dalla possibilità di ospitare presso la stessa anche altre realtà che vanno, invece, verso la chiusura – dice il consigliere comunale Pippi Mellone – ed è la dimostrazione che la collaborazione nell’interesse della Città è indispensabile in alcuni frangenti: per una volta la politica locale è riuscita a salvare una delle eccellenze del territorio”.
LA RIVOLTA GALLIPOLINA
E’ chiusura netta sull’ipotesi di accorpamento della sezione cittadina del Tribunale a quella di Nardò. Del coro di no, si fa portavoce il sindaco Francesco Errico, con una nota che fa riferimento agli organi d’informazione quale fonte della notizia, quasi a rimarcare che la stessa è tutt’altro che ufficiale e che al Comune non è giunta alcuna comunicazione in proposito. I media, va ricordato, hanno reso noto il sopralluogo del presidente facente funzioni del Tribunale di Lecce, Mario
Benfatto, all’edificio esistente a Nardò, che sarebbe stato finalizzato a verificare che la struttura fosse idonea a ricevere anche il bacino d’utenza di Gallipoli.
Il no a tale ipotesi non è solo netto, ma anche motivato, partendo dal presupposto che tutte le sezioni del Tribunale distaccate sul territorio provinciale si trovano nella medesima situazione di soppressione prevista dal decreto legislativo che nello scorso settembre ha regolamentato la riorganizzazione dei tribunali ordinari. Il Comune, infatti, rimarca che con una deliberazione adottata nelle scorse settimane, la Giunta comunale si è formalmente impegnata a mettere gratuitamente a disposizione l’attuale sede degli uffici giudiziari, accollando al Comune, con la cui situazione finanziaria sono del tutto compatibili, le spese di gestione e manutenzione dell’immobile.
«E’ una scelta», commenta il primo cittadino, «che abbiamo ritenuto di fare anche considerando le specifiche esigenze e peculiarità del territorio rispetto alle altre città limitrofe, quali l'estensione, la conformazione geografica, la presenza di infrastrutture, il carico di lavoro e il bacino di utenza di oltre 70mila abitanti, che nei mesi estivi raggiunge circa un milione di presenze. Tali esigenze, del resto, sono state pienamente illustrate con una delibera approvata durante il primo consiglio comunale di questa consiliatura, lo scorso luglio, inviata a tutti gli enti preposti e che prevede di ristrutturare l’attuale immobile comunale adibendolo esclusivamente a sede del Tribunale e di spostare gli uffici del Giudice di pace in altra struttura comunale già individuata».
Il mantenimento di tale ultimo Ufficio dovrebbe essere acquisito, atteso che al ministero della Giustizia, cui compete la decisione finale, sarà notificata la convenzione, già approvata dal consiglio comunale jonico, con cui i Comuni di Alezio, Parabita e Sannicola costituiranno il nuovo mandamento sottoposto alla giurisdizione di Gallipoli; salvo aggiungersi, ma la data-limite è lunedì prossimo, altri Comuni dell’hinterland che vorranno evitare ai propri cittadini trasferte leccesi.
«Ribadisco la ferma volontà dell’amministrazione», conclude Errico, «di sostenere e tutelare l’integrità del polo giudiziario di Gallipoli, su cui ci siamo impegnati in questi mesi e per il quale continuiamo a mantenere alta l’attenzione, pienamente convinti dell’esigenza, condivisa dalle forze sociali e politiche del territorio, di evitare riduzione del servizio di giustizia e ritardi per i cittadini».