NARDÒ - Occasione persa? Pare proprio di sì. Secondo Pippi Mellone ed Oronzo Capoti il comune di Nardò è inadempiente alla circolare numero 18 del 12 aprile 2013 del Ministero dell'Economia e Finanze. "Ricordate il famoso decreto legge, ultimo atto del governo Monti, che stanziava 40 miliardi di euro per pagare i debiti contratti dalle Pubbliche Amministrazioni nei confronti di enti, società, persone fisiche ed organismi? Una vera e propria boccata d'ossigeno che il Governo centrale voleva dare ad imprese e aziende ormai alla canna del gas anche a causa degli ingenti crediti vantati dalle stesse nei confronti delle Pubbliche amministrazioni e dei Comuni in particolare".
Dato che la misura degli stessi debiti era però ignota, il Ministero ha chiesto agli enti territoriali di predisporre opportuni elenchi per capire quale fosse la somma effettivamente dovuta dallo Stato (con tutte le sue diramazioni periferiche) ai privati. Il termine perentorio fissato per l'invio di detti elenchi, uno dettagliato in ordine cronologico ed uno sintetico ed aggregato per capitoli, era quello del 29 aprile 2013, ma potevano benissimo essere mandati anche prima dell’ultimo giorno.
Ebbene il Comune di Nardò non ha ancora, a quanto è dato sapere, nemmeno predisposto gli elenchi, figuriamoci a mandarli. Secondo le dichiarazioni della dirigente del settore economico-finanziario, rese tra l’altro via telefono perché ancora una volta assente, il Comune di Nardò per il momento ha solo avviato le procedure di accreditamento.
Al di là delle sanzioni previste, che vengono o meno applicate poi effettivamente è solo un dettaglio, quella che emerge è la strafottenza dell’Amministrazione Comunale e dei suoi dirigenti nei confronti di artigiani, imprese e quanto altri stanno aspettando questi soldi.
Il decreto, infatti, stabilisce che "sulla base delle richieste pervenute verrà definita la ripartizione del fondo in esame con decreto da adottare entro il 15 maggio 2013". Tradotto, chi prima arriva meglio alloggia. Detto diversamente, il Comune di Nardò, come al solito ritardatario, vede concretamente assottigliarsi le possibilità di soddisfare i suoi numerosi creditori. Infatti, "in caso di insufficienza delle risorse stanziate (40 miliardi che appaiono già ora del tutto insufficienti!) rispetto ai debiti accertati, si provvederà alla "Ripartizione Proporzionale" del fondo, sulla base delle richieste pervenute entro il suddetto termine perentorio".
Il Comune di Nardò ha già fatto scorrere tale termine, riducendo così la possibilità di soddisfare i debiti nei confronti dei propri creditori, ormai storici. E così, mentre Risi afferma, a parole, che è una sua priorità pagare i creditori e ottemperare agli impegni presi dall'ente, i funzionari dell’Ente, con la evidente responsabilità dei politici, rischiano di incrinare ulteriormente il già fragile equilibrio delle imprese del Territorio. Con buona pace degli imprenditori e degli artigiani che intanto continuano a chiudere le proprie attività.
Pippi Mellone
Consigliere comunale
Comunità Militante Andare Oltre
Oronzo Capoti
Consigliere comunale
Nuovocorso per Nardò