NARDO’ - Un impiegato di 53 anni, residente a San Donato di Lecce, ha tentato di togliersi la vita, intorno alle 16 di martedì pomeriggio, gettandosi da un dirupo di Torre Uluzzo, marina di Nardò, dall’altezza di circa 15 metri.
A dare l’allarme per il gesto estremo, è stato un pescatore che ha notato in un primo momento, un’automobile di grossa cilindrata abbandonata nei pressi del noto locale, «Fico D’India», e una volta approdato sulla scogliera ha visto un uomo in una pozza di sangue. Ha avvisato, perciò, i soccorsi che hanno riscontrato non poche difficoltà a recuperare il corpo in una zona, alquanto scoscesa a causa della prevalenza di rocce che si affacciano sul mare. Sul posto sono giunti, oltre al fratello e alla sorella dell’uomo, i sanitari del 118, la polizia del commissariato di Nardò ed è stato necessario l’intervento congiunto dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Veglie e Gallipoli con il nucleo speciale Saf.
Sono state effettuate, pertanto, delle operazioni molto delicate per immobilizzare l’uomo sulla barella spinale, che a sua volta, è stata sollevata per una decina di metri mediante un’imbracatura interna. Dopo due ore circa, di intenso lavoro, l’uomo è stato trasportato d’urgenza al «Vito Fazzi» di Lecce, dove sono state riscontrate delle profonde lesioni agli arti inferiori. Dai primi rilievi della polizia, sono stati rinvenuti nella sua auto una bottiglia di liquore e una scatola di psicofarmaci.