NARDÒ - I consiglieri di "minoranza" Mellone e Capoti non mollano la presa e rincarano la dose sulla questione degli artigiani ed imprenditori che aspettano dei soldi dall'amministrazione neritina guidata dal sindaco Risi. Vedremo come si evolverà la situazione.
Oggi, Giornata mondiale della Libertà di Stampa, il sindaco non trova di meglio da fare che "consigliare" ai giornalisti di fare attenzione a pubblicare i comunicati stampa dell'opposizione. Un vero Democratico, non c'è che dire...
Le velate minacce fatte dal sindaco Risi nei confronti degli Organi di Informazione la dicono lunga sull’arroganza che lo contraddistingue, quelle più esplicite, riservate a noi, ci lasciano del tutto indifferenti. Saremo ben contenti di avere l’attenzione della Procura della Repubblica sulle azioni di questa Amministrazione, così come siamo ancora in attesa che anche la Procura presso la Corte dei Conti faccia le sue indagini e chiarisca una volta per tutte la correttezza o meno dell’operato di questa Amministrazione e del Settore economico finanziario in particolare così come sta avvenendo in altri comuni a Noi vicini in queste ore.
Intanto, questa mattina ci siamo recati presso gli Uffici del settore economico finanziario del Comune per prendere visione degli elenchi degli artigiani, dei professionisti e di quanti altri avanzano soldi dal Comune. La risposta è stata lapidaria: non abbiamo alcun elenco. Allora, se come lo stesso sindaco ha affermato nel suo sproloquio, il termine per formalizzare la richiesta delle risorse necessarie era quello del 30 aprile, viene da chiedersi come avrebbe potuto fare il Comune di Nardò ad avanzare la propria richiesta visto che oggi, 3 maggio, non ha alcun elenco dei creditori. Magari con la fantasia?
Risi dovrebbe quindi spiegare se, come ha cercato di far credere, i ritardi siano solo dovuti ai problemi del Ministero o se invece siano del tutto attribuibili ai funzionari che lui tanto cerca di difendere. E poi dovrebbe dire come mai si è pensato di attendere l’ultimo giorno per iscriversi alla piattaforma visto che il decreto era chiaro e prevedeva il diritto di precedenza per chi inviava prima le comunicazioni.
Certo che per Risi ammettere un errore in questo senso significherebbe ammettere di aver sbagliato due volte. Tutti ricordano quando in campagna elettorale aveva garantito che ci sarebbero stati meno dirigenti. Di fatto, al di là dell’accorpamento dei settori, abbiamo uno stipendio in più da pagare, anche se per ora a mezzo servizio. Le scuse, caro Sindaco, le deve Lei. Non a noi che non sapremmo cosa farcene, ma agli artigiani, ai professionisti e a chi stava aspettando con ansia le somme che il Comune deve loro pagare, magari da anni. Meno arroganza e più fatti, è questo che vorremmo da lei. Studi, sindaco, studi, e magari agisca anche per il bene dei cittadini non solo per difendere l’indifendibile.
Quanto "all'accusa" di essere minoranza, caro sindaco, a parte il ruolo fondamentale delle minoranze nelle democrazie, non dimentichi mai che Lei è espressione di una sonora minoranza del 30% e che i sottoscritti sono tra i più suffragati dagli elettori neretini a cui lei dovrebbe assoluto rispetto.
Pippi Mellone
Consigliere comunale
Comunità Militante Andare Oltre
Oronzo Capoti
Consigliere comunale
Nuovocorso per Nardò