NARDO' - Basta non rispondere… chi se ne frega! Nel dibattito, chiamiamolo così, disprezzo e odio hanno la meglio. Per il momento.
(Il momento del voto per l'elezione del rettore nella sala dell'Isufi. Pollice "stacca" Campiti)

(Roberto Saviano a Pianeta Cinema)
Ci sono rimasto male, ci siamo rimasti male quando abbiamo appreso che un nostro amico, il prof. Michele Campiti non ce l’aveva fatta per una manciata di voti ad essere nominato Rettore dell’Università del Salento che ha visto eletto il prof. Fabio Pollice.
Un ballottaggio crudele che poi ha rappresentato la regola del gioco. Come si dice anche in gergo sportivo, onore al vincitore, ma Michele Campiti (s’è visto!) aveva tutte le carte in regola per essere eletto. Vorrà dire che il nostro territorio, d’intesa con l’Università del Salento, potrà decisamente puntare sul nostro valorosissimo professionista, come anche lo stesso metterà a disposizione il suo programma al nuovo Rettore Fabio Pollice, dichiaratosi disposto ad accettarne ogni contributo.
Ci sono rimasto male nella serata di presentazione del libro di Roberto Saviano al Pianeta Cinema di non vedere molti neritini. Anzi, guardando di qua e di là, facevo fatica a riconoscerne qualcuno. Poi, tre, quattro, sette e comunque non più di alcune decine.
Per rafforzare la mia convinzione ho chiesto lumi a qualche amico neritino che ha confermato la cosa. Decisamente troppo pochi, in compenso tante facce forestiere che sono bastate per riempire la grande sala in una serata ben riuscita e di successo. Non ho visto nessuno (anche perché non li conosco e faccio fatica anche a credere che siano tanti) dei 4.023 leghisti che a Nardò hanno incoronato Salvini che s’è dovuto rassegnare a concedere la scorta a Saviano; lo ha persino denunciato per “offese personali”. Boh!
Ovviamente la loro presenza non avrebbe avuto senso. Incompatibilità caratteriale o ambientale. Voltastomaco. Eppure hanno perso una bella occasione (possono rimediare leggendo il suo libro; per non farsi … riconoscere possono pur sempre mandare in libreria un cugino o la zia) per provare a ragionare e non restare bloccati su rigide posizioni. Per quello che ho appena detto, si comprende che da Saviano io c’ero e l’ho attentamente ascoltato. Ma nemmeno aveva aperto bocca e a Nardò sul cellulare si manifestavano gli “odiatori sociali” che ironizzavano sulla scorta e si auguravano un bel fulmine sul Pianeta Cinema con tutto il suo carico umano (in quei minuti, una pioggia fortissima aveva interessato la zona).
Tranquillo, invece, Roberto Saviano, a smontare tutta la retorica salviniana, punto su punto, sulla sua politica (ma quale politica!) dell’immigrazione, dei porti chiusi che non sono tali e della mancanza di volontà a riesaminare il Trattato di Dublino (infatti, non si è nemmeno presentato all’incontro con altri leader europei).
Sempre riguardo a Salvini (citato una sola volta per nome e un’altra indirettamente), oggi il dubbio è quello di sapere – così Saviano – se bisogna dire “prima gli italiani” o “prima i russi”. Ci sono rimasto male (nella stessa serata e sempre sul telefonino!) ricevere il seguente quesito: a che titolo si danno aiuti ai raccoglitori di angurie e pomodori, a che titolo un’amministrazione si deve adoperare per accogliere migranti e fornirgli persino un alloggio (!?). E perché per tanti lavoratori italiani non si fa la stessa cosa?
Chi scriveva non era l’ultimo arrivato, ma un affermato professionista (potete leggerlo QUI. Ndr).
Davvero singolare, però, la sua posizione. La pioggia torrenziale non dava tregua. Ho smesso per un istante di seguire Saviano e il pensiero è andato alle “casette” di Boncuri allestite in previsione della stagione agricola. E’ certo che non si stava nelle migliori condizioni possibili!
LUIGI NANNI