NARDO' - Pantaleo “Lelè” Manieri lascia per “impegni di lavoro”. In cerca di un nuovo assessore. Se in difficoltà, Pippi Mellone chiami... il sottoscritto!
Davvero, non conosco questo Pantaleo “Lelè” Manieri, eletto nella lista “Obbiettivo Comune”.
E, dunque, si è liberi di esprimersi, senza pregiudizio alcuno. Per uno che non lo ha nemmeno mai incontrato, ci sono però vivi e vegeti i suoi 634 (!) elettori, che lo conoscono bene, altrimenti non l’avrebbero così abbondantemente votato, conseguendo per giunta un indubbio exploit elettorale. Da parte sua, il sindaco Mellone è stato poi veloce ad assegnare le relative deleghe che, per tale Manieri, nominato assessore, hanno riguardato Turismo, Commercio, Spettacolo e Politiche comunitarie.
Che cosa è poi successo? Che nel giro di poche settimane lo stesso Manieri abbia rassegnato le dimissioni da assessore nelle mani del sindaco Pippi Mellone, addirittura precedendo la proclamazione ufficiale dei consiglieri comunali eletti da parte dell’Ufficio elettorale centrale. Un record. Come mai? Personalmente non mi entra né mi esce niente dalle tasche ma, attenendosi strettamente (da cittadino!) alla sua giustificazione degli “impegni lavorativi” che gli impediscono di fare (o di fare bene) l’assessore, si comprende sin troppo bene il tono di questa formula vecchia e risaputa.
Non c’è malignità nello scoprire la debolezza di tale giustificazione, né si ricordano casi analoghi che, dopo una combattutissima campagna elettorale (a dire il vero, ha riguardato soltanto una parte, quella vincente), succede che si venga eletti con un altissimo numero di voti, poi a seguire l’importante nomina ad assessore e successivamente non si faccia nemmeno in tempo a stappare una bottiglia per la vittoria… perchè bisogna scrivere la lettera di dimissioni da presentare al sindaco!
La cosa ha ricordato (pari pari?) la discesa in campo a candidato-sindaco per il centro sinistra, per tutto il tempo in affanno, dell’avvocato Toni Falangone. Anche in quel caso il candidato passò dall’entusiasmo della mattina allo scoramento e resa della sera. E sempre per “motivi di lavoro” rinunciò. Altri probabilmente erano i motivi e non staremo qui a indagare. Questa storia, però, (mi riferisco a Manieri) dell’eletto che lascia immediatamente il posto a qualcun altro non è una bella cosa non gli fa fare una grande figura. Nemmeno se la giustificazione fosse fondata. In questo caso, il senso comune che vuole avere soddisfazione si chiede: “perché si è voluto invischiare”?
Un modo di dire cita che si farebbero carte false (se non rubandole) pur di essere eletti in un qualche consesso, pur di occupare uno scranno; non sono tanti, poi, quelli che possono dire di aver rivestito la carica di assessore, in un comune importante come quello di Nardò. Peccato, Pantaleo, per l’occasione mancata!
Queste dimissioni portano poi a una riflessione (ma non godiamo di questo): che Pantaleo “Lele” Manieri possa aver pregiudicato la sua corsa alla politica di “alto livello”, meglio, abbia presto un freno all’ambizione di poter un giorno “ridiventare” assessore quando i suoi “impegni di lavoro” glielo avrebbero concesso e finanche diventare sindaco in altra tornata elettorale. Ma, per prudenza, mai dire mai, soltanto che in quel caso anche i suoi gli elettori potrebbero ricordarsi dell’”affronto”, cioè, di aver rinunciato all’incarico più o meno volontario e punterebbero su altro cavallo. Un esercizio di logica.
E’ evidente che la giustificazione di Manieri è debole, debolissima e non so chi ci possa avervi creduto. Ma qui, in tanta leggerezza, si vuole introdurre il motivo che attiene a un costume politico discutibile, il divertissement nell’agire politico, la tentazione di maneggiare l’impegno pubblico con troppa naturalezza e persino stravaganza. Anche perchè si ha notizia che nelle sue poche settimane da “assessore” si sia dato da fare e qualcosa abbia anche fatto, per poi tornare nell’anonimato! Anzi, no! Bisogna sapere che Pantaleo “Lele” Manieri resta pur sempre consigliere comunale. Come mai? Resta consigliere pur essendosi dimesso da assessore in quanto l’ufficio centrale nominato dal Tribunale di Lecce non ha ancora provveduto alla proclamazione ufficiale degli eletti e dunque Manieri, nel rassegnare le dimissioni da assessore era certo di poter rimanere consigliere comunale!
Piccolo gioco di prestigio che non incanta e semmai riguarda l’ispiratore della sua lista, il sempiterno Cesare Dell’Angelo Custode. Perché qui s’innesta la seconda parte della piccola vicenda. Nella lettera recapitata al sindaco (si aspettava di riceverla?) e che annunciava le sue “irrevocabili dimissioni da assessore” (diamine, che fretta e quanto brutto quell’”irrevocabili”!, Manieri assicura che da consigliere comunale (quello che conserva), darà Il “massimo e assoluto impegno”. Qui siamo in presenza del completamento dell’artefatto, a cominciare dalla formula di rito. Anche perché si suppone che ugualmente Manieri incontrerà difficoltà a fare (e fare bene) il consigliere comunale. Che, come risaputo, per bene operare deve stare “sul territorio”, conoscerlo, attivarlo. Insomma, si tratta di compito impegnativo. Ne consegue che per i suoi “impegni lavorativi” anche fare il consigliere comunale gli sarà d’ostacolo, ammenochè, come canta Lucio Dalla (testo interpretato liberamente) ci sarà un’ulteriore riduzione della celebrazione del Consigli e tutti “saranno tre volte a Natale e si farà festa tutto il giorno”.
Per la sostanza fin qui rappresentata, resta tutto in subordine e non affascina certamente lo scontato prosieguo dell’operazione (la nomina di un assessore esterno o l’indicazione di uno dei primi non eletti di Obbiettivo Comune) che comunque dovrà garantire compattezza e non creare frizioni nella maggioranza. Si vedrà. Non crediamo possano esserci particolari problemi da parte di Pippi Mellone nella nomina del nuovo assessore, ma nel caso inopinatamente si trovasse in difficoltà per le resistenze di qualcuno e non riesca a districarsi, dovendo chiamare un “esterno”, sappia che il sottoscritto è … pronto ad accettare! Caratteristiche: buona moralità, discrete competenze, pensionato e, dunque, senza particolari “impegni di lavoro”!
Luigi Nanni