NARDO' - La mistificazione di Palese. Emiliano zitto. E ora riconosce che è stato un "patrigno" per aver rivolto tanta attenzione al barese. Terzo mandato? Lo spieghiamo,. Osservazione: non un'attestazione di solidarietà a Silvano Fracella "dal suo campo". Lo facciamo noi ma non perché il medico è di Nardò.
VADE RETRO PALESE! RIPESCATO DA EMILIANO E FATTO ASSESSORE, PARLA A SPROPOSITO SULLA CONDUZIONE DEL PRONTO SOCCORSO DI LECCE DA PARTE DI SILVANO FRACELLA, NOSTRO CONCITTADINO. E IL “GOVERNATORE” NON CI PENSA NEMMENO A ZITTIRLO!
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Non per un fatto di campanile, ma per convinzione e senso di verità e giustizia, se fossimo meno distratti e pigri, noi neritini e non soltanto noi, dovremmo scendere per strada con striscioni e qualcos’altro ancora a difendere il primario del Pronto Soccorso di Lecce, Silvano Fracella, nostro concittadino, brutalmente attaccato dal “nuovo” assessore regionale Rocco Palese. Il valoroso primario che abbiamo seguito in tutti questi anni battersi con forza sulla necessità di potenziare il reparto di cui è titolare, guidato sempre egregiamente. Attestati e riconoscimenti a iosa stanno lì a dimostrarlo. Non mancava giorno che Silvano Fracella dalle colonne di giornali e servizi Tv lanciasse l’allarme su un Pronto Soccorso allo stremo. Non ci si fermava a questa denuncia, si indicavano anche le necessità e gli interventi per non arrivare al collasso. Anche nel lungo periodo della pandemia. E allora cosa succede? Arriva il cavaliere senza macchia e senza paura (Rocco Palese) a dire cose strampalate, e forse anche in questo modo a volersi preparare lo scranno per il nuovo Parlamento.
Palese, comunque, (da quanti decenni in politica?), è stato subito “ammonito” da tutto il personale medico e paramedico a causa delle sue improvvide dichiarazioni. Non sono da escludere, se Palese non rinsavisce, che in tanti si dimettano, a cominciare dallo stesso Fracella che, elegantemente, eleganza da non confondersi con remissività, si è detto disposto, se ritenuto lui il problema, a farsi da parte. Ma – vedrete – non ci proveranno a farlo! Da leggersi , invece, come autoassoluzione (per quello che non sono riusciti a fare), se non vera e propria intimidazione.
Ma il dottor Fracella non vuole nemmeno che si dica questo, avendo sempre lavorato così duramente da non accorgersi delle beghe consumate anche ai suoi danni, all’ingresso nell’arena dell’assessore Rocco Palese, nominato da Emiliano, e che per dare senso al suo ruolo si permette certe stravaganze. Sì, perché la politica pugliese è diventata tale. C’è un governatore, Michele Emiliano, campione del mondo della cooptazione, nella cui pratica è pressoché imbattibile. Sono tante le circostanze nelle quali ha pescato a piene mani nel campo avverso (Maurodinoia in giunta, Di Cagno Abbrescia alla testa dell’Acquedotto Pugliese, oggi Palese chiamato all’assessorato alla Sanità). Una sorta di pratica così declinata: “i nemici dei miei nemici sono miei amici”. Oppure: “chiamo tutti dalla mia parte e così indebolisco il campo avversario”.
Così e per lungo tempo si è tirato avanti. Ovviamente non tutte le ciambelle potevano nascere col buco (ma, è chiaro, stiamo parlando di cose serissime!) e i problemi si sono subito aggravati e incancreniti. La sanità è vicina allo scatafascio; per stare al caso- Nardò, derubata del suo ospedale, ora si viene a saper che proprio quel tipo di nosocomio risponde a un “nuovo indirizzo sanitario”. Bravi! Già lo sapevamo. Una vera follia e vero incubo se un nostro parente o amico oggi deve rivolgersi alla struttura pubblica.
Innamorati dei proverbi, alla situazione pugliese bene si adatta “alla fine i nodi vengono al pettine”. Sì perché, a cominciare (sic!) dalla situazione politica è quanto di più malmostoso si possa immaginare. A maggior ragione in un periodo in cui, con la politica a tavolino in attesa delle prossime elezioni, a tutto si pensa fuorchè a risolvere qualche problema. Regione penalizzata sui trasporti, errori e danni irreparabili al settore olivicolo, la Puglia si accontenta dei lustrini di vip che vanno a sposarsi in qualche masseria. Eppoi, sempre in ritardo rispetto all’accoglienza dei lavoratori stagionali. Sempre buoni propositi e poi tutto dimenticato. Per arrivare a fine giugno e non vedere aperti i centri attrezzati, come è successo anche a Nardò. Per rimediare in grave ritardo grazie a qualche interpellanza e articoli di giornale a sostegno di quei disgraziati che non contano nulla.
Chiamarlo “dibattito” è certo pretenzioso, ma ancor oggi si parla di terzo mandato a Emiliano. Cosa che ha registrato una certa freddezza persino nel Pd. Anche noi abbiamo un’idea a proposito. Meglio di no, anzi no, non certo volendo liquidare tutta la sua gestione nei lunghi anni a capo indiscusso della Puglia. Ma, diciamolo chiaro, non abbiamo bisogno di un monarca, ma di politica e partecipazione. Anche oggi che lo stesso Emiliano deve ammettere che, nel lungo periodo del suo interregno, è stato un “patrigno”, con quasi tutta l’attenzione concentrata sul versante barese ( però, qualche briciola anche a Nardò per sostenere il suo amico Mellone). E’ tempo davvero di voltare pagina. Non una bella cosa la politica del pietire e della mancia. E l’ora di alzare la testa e aprire gli occhi. Solo così ci si potrà rendere conto se tutto è stato fatto nel migliore dei modi, e scoprire se ancora conserviamo la dignità di cittadini.
P.S. Non ho visto attestazioni di solidarietà per Silvano Fracella. Intendo, soprattutto dal suo ambiente professionale. Forse perché la notizia è “fresca” di giornale? Certamente è così!. Pertanto, si è sempre in tempo a farlo.
LUIGI NANNI